Giornata "tranquilla"!
Posted: Sat Dec 05, 2015 2:59 pm
Ieri al lavoro.
Inizia con crisi epilettica di T. che crolla a terra come un sacco.
Un'ora dopo, causa interrogazione fallimentare, attacco di panico di M.
A breve, la segue a ruota la compagna S., che però sta peggio e viene accompagnata in corridoio.
I suoi rantoli mettono in agitazione la mia classe: la metà più immatura ride, chiede se c'è un asino in corridoio, tenta di uscire a vedere. La metà più consapevole capisce che qualcuno sta male, e comincia a serpeggiare la preoccupazione. Per fortuna un alunno dice: è un attacco d'asma, ora con l'inalatore passa tutto.
In effetti in 10-15 minuti la situazione si calma.
I ragazzi, comprese le due che erano state male, vanno a un incontro sulle dipendenze. Ma non passa un'ora e S. riparte con il panico. Stavolta seguita a ruota non solo da M. ma anche da N..
Ora sono in carico a me, e non so bene che fare: con la famiglia di S. e la psicologa c'è il patto di non chiamare né mamma né soccorsi. Ma le altre due? M. non vuole andare a casa perché teme che i compagni la accusino di simulare per non svolgere la verifica. Ma non sente più le gambe, ansima da far paura, è bianca come un cencio perciò la portiamo di peso fino all'ascensore (non si regge in piedi) e va a casa.
N. per fortuna si riprende, e la verifica ha inizio.
Ma non è finita: un'alunna sotto psicofarmaci accusa tachicardia e pressione bassa. Via a farsela misurare: 65-95 e oltre 100 pulsazioni.
Nessuno può venire a prenderla perciò sta lì vicina a me impaurita come un pulcino.
Io mi chiedo perché così tanti ragazzi stiano male. La cosa mi preoccupa, non ricordo 30 anni fa ci fossero problemi del genere. Ora invece si moltiplicano ogni anno...
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Inizia con crisi epilettica di T. che crolla a terra come un sacco.
Un'ora dopo, causa interrogazione fallimentare, attacco di panico di M.
A breve, la segue a ruota la compagna S., che però sta peggio e viene accompagnata in corridoio.
I suoi rantoli mettono in agitazione la mia classe: la metà più immatura ride, chiede se c'è un asino in corridoio, tenta di uscire a vedere. La metà più consapevole capisce che qualcuno sta male, e comincia a serpeggiare la preoccupazione. Per fortuna un alunno dice: è un attacco d'asma, ora con l'inalatore passa tutto.
In effetti in 10-15 minuti la situazione si calma.
I ragazzi, comprese le due che erano state male, vanno a un incontro sulle dipendenze. Ma non passa un'ora e S. riparte con il panico. Stavolta seguita a ruota non solo da M. ma anche da N..
Ora sono in carico a me, e non so bene che fare: con la famiglia di S. e la psicologa c'è il patto di non chiamare né mamma né soccorsi. Ma le altre due? M. non vuole andare a casa perché teme che i compagni la accusino di simulare per non svolgere la verifica. Ma non sente più le gambe, ansima da far paura, è bianca come un cencio perciò la portiamo di peso fino all'ascensore (non si regge in piedi) e va a casa.
N. per fortuna si riprende, e la verifica ha inizio.
Ma non è finita: un'alunna sotto psicofarmaci accusa tachicardia e pressione bassa. Via a farsela misurare: 65-95 e oltre 100 pulsazioni.
Nessuno può venire a prenderla perciò sta lì vicina a me impaurita come un pulcino.
Io mi chiedo perché così tanti ragazzi stiano male. La cosa mi preoccupa, non ricordo 30 anni fa ci fossero problemi del genere. Ora invece si moltiplicano ogni anno...
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