due bambine
Posted: Mon Apr 07, 2008 11:03 pm
Vorrei raccontarvi una cosa.... cosi’, per dirvi un po’ a che punto sono... Al momento sono ferma al “mamma”, sul resto devo ancora lavorare, quindi lo metto qui.
Vi riporto piu’ o meno pari pari una cosa che ho scritto nel mio diario 2 mesi fa, dopo aver scavato un po’ in fondo a me stessa. Un po’ mi viene da sorridere perche’ e’ un po’ come se fossi andata da uno psicologo, cioe’ alla fine per capire il presente ho ripescato cose dal mio passato, anche piuttosto remoto, e devo dire che qualcosa ho trovato...
Ho trovato una Ale bambina un po’ triste devo dire. Ho tutta stampata nella testa una lettera da scrivere ai miei genitori al riguardo, solo che ancora non ho trovato il coraggio di scriverla. In fondo so di doverlo trovare, perche’ credo che avremmo tutti da guadagnare. Lo trovero’, per ora vi racconto cosa ho scoperto.
Ho scoperto che in casa attualmente ci sono due bambine, una e’ Viola, l’altra e’ quella Ale bambina che ancora richiede qualche riscatto di affetto. Ho scoperto che si somigliano paurosamente, e mi sono spaventata moltissimo. Perche’ ho anche scoperto che la Ale bambina tentava di riscattarsi sulla Viola bambina. Fortuna che c’e’ anche una Ale mamma!
“12 febbraio 2008.
.... questa sera ho un pensiero grande e pesante come un macigno che mi gira nella testa. Ieri ho picchiato Viola. Lo so che e’ esasperante, io sono stanca e stressata e nervosa, insomma ho qualche attenuante. Ma non bastano tutte le attenuanti di questo mondo.
La realta’ e’ che lei e’ il mio specchio. Lei mi somiglia spaventosamente e questo mi fa paura. Lei ha fame di amore e di attenzioni, e’ insicura e necessita di rassicurazioni continue, ha paura di rapportarsi con gli altri, anche se dentro lo desidera. Io sono sempre stata cosi’. Mi ricordo bene tutto il tempo che ho passato da piccola a pensare che la mia mamma non mi volesse bene. Ricordo le insicurezze, la paura di sbagliare. Ricordo i rimproveri, e nemmeno una lode, e si’ che pare fossi una bambina abbastanza buona! Ricordo la paura di non essere accettata. Ricordo che per paura di sbagliare, piuttosto non facevo nulla; per paura di un rifiuto, piuttosto me ne stavo da sola. E poi piangevo perche’ ero sola.
Viola e’ piccolina, ha ancora tempo per crescere e mi auguro che cambiera’.
Speravo tanto di poterla aiutare. Speravo che capendola sarei stata capace di agire diversamente da come hanno fatto i miei con me, di trasmetterle amore e comprensione e poterla accompagnare verso una maturita’ piu’ sicura e piu’ felice. Invece non ne sono affatto in grado. Anzi, capita esattamente l’opposto. Invece di aiutarla come so che dovrei fare, invece di amarla, coccolarla, rassicurarla, non criticarla, accettarla, mi ritrovo a combattere contro di lei e finisco col fare esattamente l’opposto.
In realta’ sto combattendo contro la bambina che ero io, e che ancora sono. Solo che qui si tratta di lei.
Non posso aiutarla perche’ sono io da aiutare. Non riesco ad amarla e a rassicurarla perche’non so come fare, perche’ per tutta la vita mi sono sentita poco amata e non so come si faccia a far sentire amata un’altra persona.
La cosa mi terrorizza perche’ ora ho la responsabilita’ della vita futura dei miei figli e mi strazia il cuore pensare che da grandi potrebbero essere infelici come lo sono io ora per questo, che potrebbero a loro volta non sapere amare perche’ non saranno stati amati bene da piccoli/giovani.
E quindi, ho deciso che da oggi si cambia.
Ho qualche buon proposito da mantenere, tanto per cominciare.
Devo ricordarmi di dire spesso ai bambini che gli voglio bene, perche’ so quanto e’ triste non sentirselo dire quasi mai, e quanto invece e’ bello saperlo.
Devo coccolarli e non rifiutargli attenzioni con scuse varie tipo autonomia, educazione o che so io, perche’ non si sentano rifiutati.
Devo cercare di non criticarli perche’ abbiano fiducia nelle loro capacita’.
Devo lasciare che manifestino tutti i loro sentimenti, anche se in modi non piacevoli, cercando solo di indirizzarli verso espressioni migliori, ma senza per questo impedirgli l’espressione, perche’ non smettano di farlo e imparino a comunicare.
Devo rispettare qualunque loro sentimento, perche’ non se ne vergognino mai.
....”
Son passati due mesi.
Oggi Viola e’ un’altra bambina. So che esistono “fasi” che vanno e vengono, ma nel mio cuore so che tutto questo non e’ stata una fase. Era intrattabile, piagnucolona, asociale, e a volte manifestava comportamenti da “stressata” trattenuta, scusate ma non so spiegarlo meglio.
Ho ancora tanta strada da fare, ma ho inizato a camminare lungo un sentiero che prima neppure vedevo, aoh, pensatela come volete, c’avevo il prosciutto sugli occhi! E lei e’ sbocciata come un fiorellino. Capricci normali, pianti normali, gioca con qualche bimbo (non esageriamo con la socialita’, ma per lo meno non li insulta!), mi dice che “e’ emozionata” quando pensa a me, e sorride tanto, ma tanto di piu’.
Accanto a lei ci sono io, e la tengo per mano. Questa volta forse lo faccio per davvero.
E nell’altra mano, la mano della Ale bambina. Chissa’ che al fondo di questo sentiero anche quest’altra bambina non mi sganci un sorriso.
Vi riporto piu’ o meno pari pari una cosa che ho scritto nel mio diario 2 mesi fa, dopo aver scavato un po’ in fondo a me stessa. Un po’ mi viene da sorridere perche’ e’ un po’ come se fossi andata da uno psicologo, cioe’ alla fine per capire il presente ho ripescato cose dal mio passato, anche piuttosto remoto, e devo dire che qualcosa ho trovato...
Ho trovato una Ale bambina un po’ triste devo dire. Ho tutta stampata nella testa una lettera da scrivere ai miei genitori al riguardo, solo che ancora non ho trovato il coraggio di scriverla. In fondo so di doverlo trovare, perche’ credo che avremmo tutti da guadagnare. Lo trovero’, per ora vi racconto cosa ho scoperto.
Ho scoperto che in casa attualmente ci sono due bambine, una e’ Viola, l’altra e’ quella Ale bambina che ancora richiede qualche riscatto di affetto. Ho scoperto che si somigliano paurosamente, e mi sono spaventata moltissimo. Perche’ ho anche scoperto che la Ale bambina tentava di riscattarsi sulla Viola bambina. Fortuna che c’e’ anche una Ale mamma!
“12 febbraio 2008.
.... questa sera ho un pensiero grande e pesante come un macigno che mi gira nella testa. Ieri ho picchiato Viola. Lo so che e’ esasperante, io sono stanca e stressata e nervosa, insomma ho qualche attenuante. Ma non bastano tutte le attenuanti di questo mondo.
La realta’ e’ che lei e’ il mio specchio. Lei mi somiglia spaventosamente e questo mi fa paura. Lei ha fame di amore e di attenzioni, e’ insicura e necessita di rassicurazioni continue, ha paura di rapportarsi con gli altri, anche se dentro lo desidera. Io sono sempre stata cosi’. Mi ricordo bene tutto il tempo che ho passato da piccola a pensare che la mia mamma non mi volesse bene. Ricordo le insicurezze, la paura di sbagliare. Ricordo i rimproveri, e nemmeno una lode, e si’ che pare fossi una bambina abbastanza buona! Ricordo la paura di non essere accettata. Ricordo che per paura di sbagliare, piuttosto non facevo nulla; per paura di un rifiuto, piuttosto me ne stavo da sola. E poi piangevo perche’ ero sola.
Viola e’ piccolina, ha ancora tempo per crescere e mi auguro che cambiera’.
Speravo tanto di poterla aiutare. Speravo che capendola sarei stata capace di agire diversamente da come hanno fatto i miei con me, di trasmetterle amore e comprensione e poterla accompagnare verso una maturita’ piu’ sicura e piu’ felice. Invece non ne sono affatto in grado. Anzi, capita esattamente l’opposto. Invece di aiutarla come so che dovrei fare, invece di amarla, coccolarla, rassicurarla, non criticarla, accettarla, mi ritrovo a combattere contro di lei e finisco col fare esattamente l’opposto.
In realta’ sto combattendo contro la bambina che ero io, e che ancora sono. Solo che qui si tratta di lei.
Non posso aiutarla perche’ sono io da aiutare. Non riesco ad amarla e a rassicurarla perche’non so come fare, perche’ per tutta la vita mi sono sentita poco amata e non so come si faccia a far sentire amata un’altra persona.
La cosa mi terrorizza perche’ ora ho la responsabilita’ della vita futura dei miei figli e mi strazia il cuore pensare che da grandi potrebbero essere infelici come lo sono io ora per questo, che potrebbero a loro volta non sapere amare perche’ non saranno stati amati bene da piccoli/giovani.
E quindi, ho deciso che da oggi si cambia.
Ho qualche buon proposito da mantenere, tanto per cominciare.
Devo ricordarmi di dire spesso ai bambini che gli voglio bene, perche’ so quanto e’ triste non sentirselo dire quasi mai, e quanto invece e’ bello saperlo.
Devo coccolarli e non rifiutargli attenzioni con scuse varie tipo autonomia, educazione o che so io, perche’ non si sentano rifiutati.
Devo cercare di non criticarli perche’ abbiano fiducia nelle loro capacita’.
Devo lasciare che manifestino tutti i loro sentimenti, anche se in modi non piacevoli, cercando solo di indirizzarli verso espressioni migliori, ma senza per questo impedirgli l’espressione, perche’ non smettano di farlo e imparino a comunicare.
Devo rispettare qualunque loro sentimento, perche’ non se ne vergognino mai.
....”
Son passati due mesi.
Oggi Viola e’ un’altra bambina. So che esistono “fasi” che vanno e vengono, ma nel mio cuore so che tutto questo non e’ stata una fase. Era intrattabile, piagnucolona, asociale, e a volte manifestava comportamenti da “stressata” trattenuta, scusate ma non so spiegarlo meglio.
Ho ancora tanta strada da fare, ma ho inizato a camminare lungo un sentiero che prima neppure vedevo, aoh, pensatela come volete, c’avevo il prosciutto sugli occhi! E lei e’ sbocciata come un fiorellino. Capricci normali, pianti normali, gioca con qualche bimbo (non esageriamo con la socialita’, ma per lo meno non li insulta!), mi dice che “e’ emozionata” quando pensa a me, e sorride tanto, ma tanto di piu’.
Accanto a lei ci sono io, e la tengo per mano. Questa volta forse lo faccio per davvero.
E nell’altra mano, la mano della Ale bambina. Chissa’ che al fondo di questo sentiero anche quest’altra bambina non mi sganci un sorriso.