I tempi con un neonato

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Sheireh
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I tempi con un neonato

Post by Sheireh »

Mi sono soffermata a rileggere il discorso di Chiaretta sulla possibilità di viziare o meno un neonato (per la precisione: http://www.noimamme.it/Cucciolandia/Primi-mesi/%C8-possibile-viziare-un-neonato?/)

Tralasciando il concetto e l'argomento, con cui sono concorde, mi sono chiesta, e non per la prima volta: come conciliare questo "modus operandi" con la normale vita famigliare, lavorativa e generale?

Intendo anche solo nelle piccole cose...
Come è possibile uscire a fare una commissione, portare fuori il cane, farsi la doccia, cucinare la cena, se il nostro bambino ha bisogno di noi e del nostro contatto in continuazione per mesi?
Come è possibile lasciarlo al papà o ai nonni per sbrigare qualche piccola cosa?

Senza considerare cose più "pesanti" come il rientro al lavoro... a 3-4 mesi il bambino così abituato, come può essere lasciato ai nonni o al nido? Non è traumatico per lui? O l'età è già abbastanza differente per permetterlo senza "tragedie"?

Non prendetemi per una sconsiderata, è solo che comincio a domandarmi queste cose con la paura del "Ce la farò quando sarà il mio momento?"
Poi magari le cose sembreranno più ovvie... ma davvero, ci sto pensando molto, e un po' la cosa mi preoccupa.
Per non parlare di come io ci tenga a spiegare tutto ciò che imparo, leggo e considererò al momento a mia mamma, che ha avuto la fortuna di avere una bimba tranquillissima ( :red: ) che ha subito dormito nella sua cameretta, con le poppate (al seno però) a tempi fissi.
So che molte di voi non hanno gran fiducia nei "nonni", ma io ci terrei davvero ad instaurare un rapporto profondo anche su questo con mia mamma, e vorrei cercare di approfondire al meglio tutte le questioni che mi girano in testa per poi riuscire a motivare bene le idee.
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"Mi viene in mente solo un'espressione leggendoti: pacha mama ossia madre terra in lingua quechua" - Marylizard

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Luvetta

Post by Luvetta »

esiste un momento in cui il neonato si rende conto di essere un'entità separata dalla madre. Questo avviene attorno ai nove mesi.
In quel momento nasce in lui la paura di separazione dalla madre come concetto, ed è allora che deve imparare che la mamma c'è anche se non la vede e non la puo' toccare, che ritornerà
Quindi come vedi il "trauma" del distacco è previsto, che tu lo "vizi" o meno.
(poi questo te lo spiegano quelle più erudite di me che sanno esattamente come si chiama sta fase del bambino!)

Per tornare al titolo del thread, i tempi con un bambino, specialmente i primi tempi, saranno senz'altro falsati, ritardati, dilatati, come è ovvio, umano, giusto e sacrosanto che sia.
Poi, piano piano, riesci ad uscire senza impiegare un'ora per mettere un paio di scarpe, non devi più controllare di avere pannolini salviette ciucci giocattolo passeggino portenfant marsupio e borsa fasciatoio, e riesci a fare una vita quasi normale, non temere!

Ti sfrutto il post per fare un OT che spesso mi frulla in testa: abbiamo frullatori, impastatrici, microonde, lavatrici e lavastoviglie che ci fanno risparmiare tempo.. ma di tempo per noi, per i nostri tempi, per osservare una fila di formiche ce n'è sempre meno. Come mai?
E, soprattutto, rispondetemi sinceramente: quand'è stata l'ultima volta che avete alzato la testa per guardare il cielo?
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Sheireh
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Post by Sheireh »

Luvetta wrote:Poi, piano piano, riesci ad uscire senza impiegare un'ora per mettere un paio di scarpe, non devi più controllare di avere pannolini salviette ciucci giocattolo passeggino portenfant marsupio e borsa fasciatoio, e riesci a fare una vita quasi normale, non temere!


Ma quello che mi chiedo io è: se devo uscire SENZA bambino al seguito, come reagisce lui, se è abituato ad un contatto perpetuo con la mamma? Come possono gestirlo persone "esterne" a questo contatto per il tempo che devi essere lontana?

Luvetta wrote:Ti sfrutto il post per fare un OT che spesso mi frulla in testa: abbiamo frullatori, impastatrici, microonde, lavatrici e lavastoviglie che ci fanno risparmiare tempo.. ma di tempo per noi, per i nostri tempi, per osservare una fila di formiche ce n'è sempre meno. Come mai?
E, soprattutto, rispondetemi sinceramente: quand'è stata l'ultima volta che avete alzato la testa per guardare il cielo?


Stasera :) C'è un temporale bellissimo, ed è da un'ora che ogni momento che riesco, mi fermo a guardare fuori o esco addirittura per guardarlo.
Devo ammettere che io finora il tempo per me stessa ce l'ho... è forse questo anche che mi spaventa un po'.
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chiaretta_1974

Post by chiaretta_1974 »

Luvetta wrote:E, soprattutto, rispondetemi sinceramente: quand'è stata l'ultima volta che avete alzato la testa per guardare il cielo?


Oggi pomeriggio. Ed ho pensato: mannaggia, piove ancora!

:ahahaha:

scusa, torno seria :filufilu:
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lenina
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Post by lenina »

Io applico i principi di cui si parla pur lavorando.
Come?
Semplicemente Lorenzo ha 4 persone (io, France e i nonni) che si alternano nelle risposte.
Risposta che riceve sempre subito appena chiama.
Non può essere sempre la mamma a rispondere ma lui di questo non sembra patirne, in qualunque momento uno di noi lo prende in braccio e gli da calore.

Anche se loro non lo sanno noi esistiamo separatamente da loro.

Non tutte hanno la possibilità di esserci sempre...tutte hanno la possibilità di rispondere al loro cucciolo ogni volta che chiama quando ci sono.
Anche se questo è faticoso a volte.
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)

http://franceefamiglia.com/



Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010



“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
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Cosetta
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Post by Cosetta »

E' un problema fare le cose che dici con un neonato (lavarsi cucinare ecc), ti trovi in una bolla di tempo in cui non esistono orari predeterminati per mangiare o per dormire, in cui le abitudini di sempre vengono rivoluzionate.
Però il tempo per guardare il cielo non manca di certo, il tempo per pensare e il tempo per viversi appieno reciprocamente.
Quando poi ne hai due, mancherà anche questo tempo ah ah ah.

Ad ogni modo come dicono le altre non è necessariamente la mamma che deve rispondere al neonato, l'importante è che qualcuno gli risponda! ;)
Damiano ha ben 5 figure, oltre a me, con cui sta tranquillamente!
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lenina
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Post by lenina »

Riguardo il cielo...è la prima cosa che faccio ogni mattina quando mi alzo...non per vedere se è bello o no (di questo me ne accorgo perchè se è brutto è più scuro) giusto per vedere che sia sempre li :cisssss:
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“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
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Rie
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Re: I tempi con un neonato

Post by Rie »

Sheireh wrote:Senza considerare cose più "pesanti" come il rientro al lavoro... a 3-4 mesi il bambino così abituato, come può essere lasciato ai nonni o al nido? Non è traumatico per lui? O l'età è già abbastanza differente per permetterlo senza "tragedie"?.

Paradossalmente, per la ragione spiegata da Luvetta, in genere a 3-4 mesi i bimbi si separano più facilmente dalle mamme che a 8-9.
Certo, il "tocco" della mamma è inconfondibile.
Vero è che se ci sono figure amorevoli adatte a sostituirla, e il papà e i nonni possono essere tali, la sporadica separazione è accettabile per il bimbo e il più delle volte non traumatica.

Io credo che il rispondere ai bisogni del bambino, il contatto con lui, non escludano molte delle attività che tu temi possano essere compromesse.
Prima di tornare al lavoro, non ho quasi mai lasciato i bimbi ad altri. Ci sono molte cose che, è ovvio, da soli si fanno più alla svelta, ma CON un bimbo possono essere fatte ugualmente.
Sono andata in biblioteca, al museo, più banalmente a fare commissioni con un pargolo nel marsupio. Con alex neonato a volte saltavamo i pasti perché non riuscivo a cucinare, ma quando c'è stato anche Fede DOVEVO cucinare per il fratello maggiore, e così ho persino rischiato di allungare un braccio a mescolare il sugo mentre reggevo Federico con l'altro.

La tua vita familiare e lavorativa avrà una piccola rivoluzione, ma, vedrai, scoprirai di avere risorse che non ti aspettavi e, riordinando le priorità e godendoti il tempo lento e intimo dell'inizio della tua avventura di mamma, stai tranquilla che ce la farai per davvero, quando verrà il momento.

Ed è molto, molto bello quello che scrivi di tua mamma e del rapporto che vuoi costruire con lei, in un cerchio fra donne che, credimi, è una grande risorsa.
"Ci sono persone rotonde, mia cara signora, ci sono bambini a forma, diciamo, di triangolo, perché no, e ci sono... Ci sono bambini a zigzag"
(David Grossman)
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