Il diario perduto di Jane Austen
Posted: Mon Mar 09, 2009 1:44 pm

Per le amanti della letteratura di Jane Austen è di sicuro un libro da leggere.
La mia esperienza con questo libro è stata un po' contrastante, ha avuto alti e bassi man mano che leggevo...
Bella l'idea di fingere di trovare il diario perduto della scrittrice. Si sa che quasi sicuramente ne teneva uno, come si sa che aveva una fitta corrispondenza con la sorella Cassandra, sfortunatamente bruciata per volere di Jane stessa dopo la sua morte, quindi credo che per gli amanti della Austen il suo diario potrebbe essere un piccolo tesoro...
Lo stile è assolutamente consono a quello di Jane Austen, quindi la lettura risulta veritiera, e di questo devo dare atto all'autrice, Syrie James. Non credo che al giorno d'oggi sia facile ritrovare quello stile ricercato, quel modo di esprimersi ormai superato ma sempre affascinante.
La mia piccola lotta con questo libro nasceva proprio sul contenuto... Mi lasciavo rapire dal racconto, ritrovavo le analogie con i suoi libri e pensavo "ecco da dove si è ispirata..." Ma poi tanto velocemente mi ritrovavo a pensare "No, è semplicemente l'autrice che ha copiato dai suoi libri per inventare la vita di Jane"... E sono paradossalmente vere entrambe le definizioni.
E' vero che Syrie si è ispirata ai libri della Austen per raccontarne la vita, ma è anche stata fedele ai reali movimenti della Austen nella sua vita.... Diciamo che ha romanzato e ha inventato una storia sui fatti realmente accaduti.
Alla fine comunque dice chiaramente che il suo è solo un romanzo.
Ma proprio alla fine l'idea che mi rimane è questa ... Mi piace pensare che Jane Austen abbia avuto questa vita. O una vita simile. Mi piace pensare che il Sig. Ashford (tanto Darcy, un po' Edward Ferrars e anche un po' Willoughby...) ci sia realmente stato, con quello o con un altro nome... Mi piace pensare che lei che ha saputo raccontare l'Amore romantico così bene lo possa aver vissuto, anche se sappiamo che non si è mai sposata... Mi piace pensare che abbia provato realmente quei sentimenti che così bene racconta nei suoi libri... E chissà se il suo volere di bruciare le lettere inviate alla sorella non derivi proprio dal desiderio di mantenere segreta una relazione, di "proteggere" un uomo che amava e la amava ma che ha dovuto scegliere una vita diversa...