Evviva un bell'urlo

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lenina
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Re: Evviva un bell'urlo

Post by lenina »

Lenina ci prova ma a volte l'urlo scappa. Però faccio di tutto per evitare.
“Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti.” (Ettore Petrolini)

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Mamma di Lorenzo: 04/12/2007 e di Marzia (ex parassitina poi BIMBA BUFFA ora BIMBA PAZZA) 27/12/2010



“…Anche se, adottando certi metodi, i nostri figli, forse, mangerebbero meglio o dormirebbero di più, ci ubbidirebbero senza lamentarsi o starebbero un po’ più zitti, noi non li possiamo usare. E non necessariamente perchè questi metodi siano inutili o controproducenti, nè perchè causino traumi psicologici. Alcuni dei metodi che criticheremo in questo libro sono efficaci, e forse qualcuno sarà anche innocuo. Ma ci sono cose che, semplicemente, non si fanno”.
Carlos Gonzales.
Tratto da "Besame Mucho"
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Lella
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Re: Evviva un bell'urlo

Post by Lella »

io no, se alzo la voce per essere ascoltata non mi sto sul cazzo, mi stanno più sul cazzo loro in quel momento che fanno quello che chiedo solo se mi incazzo :-D
e visto che non siamo perfette, ne sante, ci stanno anche le riflessioni sugli attegiamenti "meno peggio" in fase di crescita loro e nostra come madri
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lory76
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Re: Evviva un bell'urlo

Post by lory76 »

lella wrote:io no, se alzo la voce per essere ascoltata non mi sto sul cazzo, mi stanno più sul cazzo loro in quel momento che fanno quello che chiedo solo se mi incazzo :-D
e visto che non siamo perfette, ne sante, ci stanno anche le riflessioni sugli attegiamenti "meno peggio" in fase di crescita loro e nostra come madri



Come te lella.

E mi sento anche meno pesante, sinceramente.
Trovavo molto frustrante il ripetere centinaia di volte, tutti i giorni, le stesse cose.
Alle volte mi sono sentita pure scema.

Ora caccio qualche urlo ben piazzato e tutto va decisamente meglio.

Non ricatto, non prometto punizioni, grido solamente GRETA!!!!

e magicamente la figliola si desta e torna a ragionare, perché di fatto lei è un poco svampita e con il solo dialogo non ce n'è...

Ne ho anche parlato con lei, se il mio urlo la turba, mi ha risposto che preferisce l'urlo alle litanie quotidiane: greta va a lavarti i denti, greta alzati, greta la cartella ecc. ecc.

devo dire che però l'urlo avviene in un contesto sereno, non è un urlo detto con cattiveria o aggressività.
Io sono molto più serena, la calma che mi imponevo produceva una rabbia lenta e inesorabile, pronta a esplodere in contesti inopportuni.
[color="Plum"][font="Comic Sans MS"]Greta 4 febbraio 2006[/font][/color]
[color="DarkOrchid"][font="Comic Sans MS"]"Mamma lo so che ti scoraggi quando trovi le mie impronti su mobili e sui muri, rallegrati però perchè sto crescendo e rimarranno un ricordo solamente, perciò io ti regalo le mie impronte perchè tu possa un giorno ben lontano vedere com'erano piccole le mie mani al tempo in cui cercavano la tua mano "
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Non c'e' montagna piu' alta, di quella che non scalero'... ( jovanotti )
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kri
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Re: Evviva un bell'urlo

Post by kri »

lory76 wrote:Trovavo molto frustrante il ripetere centinaia di volte, tutti i giorni, le stesse cose.


Anch'io. Credo sia anche un discorso di età del bambino: non si possono rispiegare e rinegoziare sempre le stesse cose.
Ho sempre spiegato molto, però a cinque anni, mia figlia già sa perché, ad esempio, deve lavare i denti.
E io le dico anche che capisco che possa non avere voglia, che preferisca fare altro in quel momento (insomma, provo a fare un po' di ascolto attivo alla Gordon).
Però poi tanto lo deve fare. Quindi a seconda delle serate, può servire un:
1 - "Lo sai che adesso devi lavare i denti" (con calma)
2 - "Ora basta, lavare i denti!" (ultimatum)
3 - "Denti!" (urlo)
Mi fermo quasi sempre al punto 1, merito anche di mia figlia.

In effetti non sono una grande urlatrice, proprio per questo ci faccio caso quando capita e me ne dispiaccio.
E, cercando in genere di risolvere con le parole, sono stata colpita da un uso delle parole che non mi è piaciuto e che, se applicassi io, potrei fare in maniera veramente odiosa.

Capovolgendo la prospettiva, cercare di fare "meno peggio" è anche cercare di "fare meglio". Non uno sdoganamento generico del meno peggio (urlo o altro), ma una riflessione per imparare "sul campo" a fare meglio, sulla base di ciò che siamo noi e i nostri figli.
"Ma soprattutto dovremo usare il nostro cuore, guardare i nostri figli e pensare al modo in cui farli felici. " (Bésame mucho, C. Gonzales)
"Si educa molto con quel che si dice, ancor di più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è." (Sant'Ignazio di Antiochia)
"... altrimenti bisogna accontentarsi degli slogan." (cit.)
"Vede, acclamano lei perché non la capisce nessuno, acclamano me perché mi capiscono tutti. " (C. Chaplin ad A. Einstein)
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lory76
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Re: Evviva un bell'urlo

Post by lory76 »

kri wrote:
lory76 wrote:Trovavo molto frustrante il ripetere centinaia di volte, tutti i giorni, le stesse cose.


Anch'io. Credo sia anche un discorso di età del bambino: non si possono rispiegare e rinegoziare sempre le stesse cose.
Ho sempre spiegato molto, però a cinque anni, mia figlia già sa perché, ad esempio, deve lavare i denti.
E io le dico anche che capisco che possa non avere voglia, che preferisca fare altro in quel momento (insomma, provo a fare un po' di ascolto attivo alla Gordon).
Però poi tanto lo deve fare. Quindi a seconda delle serate, può servire un:
1 - "Lo sai che adesso devi lavare i denti" (con calma)
2 - "Ora basta, lavare i denti!" (ultimatum)
3 - "Denti!" (urlo)
Mi fermo quasi sempre al punto 1, merito anche di mia figlia.

In effetti non sono una grande urlatrice, proprio per questo ci faccio caso quando capita e me ne dispiaccio.
E, cercando in genere di risolvere con le parole, sono stata colpita da un uso delle parole che non mi è piaciuto e che, se applicassi io, potrei fare in maniera veramente odiosa.

Capovolgendo la prospettiva, cercare di fare "meno peggio" è anche cercare di "fare meglio". Non uno sdoganamento generico del meno peggio (urlo o altro), ma una riflessione per imparare "sul campo" a fare meglio, sulla base di ciò che siamo noi e i nostri figli.


Condivido il tuo pensiero.

Per me vivere alla gordon era troppo, avrei continuato a chiedere troppo a me stessa.
E poi, come dici tu, non si possono ripetere per anni le stesse identiche cose.
E ritengo che anche i nostri figli debbano testare con mano il limite della nostra pazienza.

Pure a casa nostra l'urlo è sporadico, non fa parte certo della nostra quotidianità, generalmente basta la fase mezzana, come te.
[color="Plum"][font="Comic Sans MS"]Greta 4 febbraio 2006[/font][/color]
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laste
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Evviva un bell'urlo

Post by laste »

No ma che Gordon.
Io sono nella fase in cui urlo TROPPO
Tipo stasera. Siamo tutti stanchi quando rientriamo. Io devo cucinare, papà stasera non c'è . Cazzo, guardatevi sereni i cartoni (Ruggero legge) mentre cucino.
Tra l'altro una cena ambita per loro, hamburger e patatine come al Mc
Glielo spiego pacatamente, di non litigare tra loro

E invece Irene stuzzica Dario, Dario picchia Irene, Ruggero inveisce su entrambi, fino al gran finale, Dario fa una scoreggia PUZZOLENTISSIMA in faccia a Ruggero che a quel punto sbrocca

E io li parto con l'urlo. Altro che uno perentorio,pippone urlato, il peggio del peggio

Devo seriamente impormi di lasciare che si ammazzino senza intervenire, perché io non risolvo, anzi peggioro la situazione
Ruggero 8 maggio 2004,Dario 14 maggio 2007,[color=magenta]Irene 17 dicembre 2010[/color]
[SIGPIC][/SIGPIC]

Quando sei nato non puoi piu' nasconderti
e quando sei genitore ancora meno
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Lucia76
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Re: R: Evviva un bell'urlo

Post by Lucia76 »

Ahahahahahaah!!
Scusa se rido lavinia, ma mi sono immaginata la scena e sto ancora ridendo...
Ma in che modo il tuo urlo ha poi peggiorato le cose? Cioè, sono riusciti a fare anche altro dopo?? Ahahahahah fantastici..
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Maura
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Re: Evviva un bell'urlo

Post by Maura »

Sei già avantissimo lav.
Hai già la soluzione.
Applicala e sei a posto. [emoji6]
Enrico 09.03.09
Veronica 22.03.2011

"Ho il corpo di una diciottenne.
Lo tengo in frigo".
(Spike Milligan)

"È ovvio che occuparsi degli altri fa bene, ed è un gesto cosi dannatamente giusto, e anche inevitabile, necessario: ma non mi è mai venuto da pensare che potesse c'entrare davvero con il senso della vita. Temo che il senso della vita sia estorcere la felicità a se stessi, tutto il resto è una forma di lusso del l'animo, o di miseria, dipende dai casi"
(A.Baricco)
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