Lidia wrote:perdonare, non lo so.
per me è difficile perché la situazione si protrae.
voglio dire, ho perdonato cose a mio padre, ben più eclatanti. Gli ho perdonato la violenza cieca, lo dico anche se siamo in una sezione pubblica, ché non ho nulla di cui vergognarmi, non io.
È stato, ci ho lavorato, ho perdonato. Con lui le cose sono sempre state chiare.
Mia madre invece è ambigua. Lo era e lo è tuttora. Cosa devo perdonare?Non c'è niente da perdonare. Perdonarle il suo modo di essere? Non è una colpa da perdonare. Io la destabilizzo. La metto a disagio col mio essere fuori dagli schemi, perché a lei invece piacciono tanto gli schemi. E allora mi evita, l'ha sempre fatto.
Io l'ho "perdonata" per anni, giustificandola, idealizzandola, dando colpe a me stessa. Sentendomi sempre inadeguata, sbagliata. Arrivando a farmi seriamente del male.
La soluzione per me è stata il contrario. Riuscire a vedere le cose per come sono, dare la colpa a lei, cazzo, non a me. Ad arrabbiarmi, non necessariamente dicendoglielo, ma ammetterlo a me stessa, senza sentirmi in colpa.
La strada per me è stata smettere di perdonare per forza. Semmai, ho fatto pace.
Inviato dal mio GT-S7500 con Tapatalk 2
Quanto capisco quest'ultima frase.
Smettere di perdonare per forza.
È quello che sento ora. Sono stanca di comprendere, capire, giustificare, perdonare e intanto reprimere le mie emozioni, rabbia, fastidio, irritazione.
Mia madre è sempre stata in conflitto con me, non mi ha capita, non c'è stata.
Mi ha dato tanto, ma questo non cancella ció che è mi ha fatto soffrire tanto per anni e che ancora torna.
Ora dovrei gestire io le sue paranoie, i sensi di colpa, dovrei farmi carico del suo malessere, dovrei essere la sua felicità.
Non ho la forza. Allora prendo le distanze, lavoro su di me e mi "permetto" la rabbia.
Solo facendo fluire queste emozioni potró superarle.
Ma Lucia, in certi casi, allontanare è l'unica soluzione per la sanità mentale, credimi.