Gentile Avvocato,
le chiedo consiglio in merito alla situazione in cui si è venuta a trovare una mia amica. La scorsa estate la sua datrice di lavoro le ha affittato senza contratto un appartamento all’isola d’Elba per quattro giorni, pretendendo da lei non una somma in contanti ma ore di lavoro in più (in nero). Devo premettere che le due erano in buoni e amichevoli rapporti. Dopo qualche mese la mia amica si é licenziata a causa di continui ritardi nel pagamento dello stipendio da parte della datrice di lavoro, i rapporti tra le due si sono deteriorati. La sua ex-datrice di lavoro é arrivata quasi a minacciarla con diffamazioni personali, per convincerla a tornare a lavorare da lei. Alla mia amica due giorni fa è arrivata una raccomandata in cui le si chiede un pagamento d’affitto per la somma di 1.400 euro per quei giorni della scorsa estate (giorni come ho detto prima già pagati lavorando in nero). Adesso lei come deve comportarsi? C’è una qualche tutela?
Grazie.
Enrico P.
Caro Enrico,
se la sua amica contesta la causa del pagamento richiesto, sarà onere della ex datrice di lavoro dimostrare di averle affittato l’appartamento e di aver quindi diritto al corrispettivo. Credo quindi che la sua amica dovrebbe innanzitutto contestare la richiesta di pagamento in quanto priva di giustificazione.
Ogni diversa e ulteriore azione dovrà essere valutata con l’ausilio di un legale, anche al fine di poter contrastare le pretese della controparte.
Cordialità.
Avv. Chiara Donadon