Un grave errore dei servizi sociali ha portato all’allontanamento ingiustificato di un bambino di 4 anni dalla sua famiglia ad Altopascio, in provincia di Lucca. Il Tribunale ha condannato il Comune a risarcire la famiglia con 200.000 euro per i danni subiti.
Ascolta il podcast della notizia generato dall’IA:
La vicenda
Nel 2018, la sorella 17enne del piccolo aveva accusato i genitori di violenze contro di lei e il fratellino. Basandosi su queste accuse, i servizi sociali avevano deciso di allontanare il bambino, che è rimasto in una comunità per 40 giorni.
Tuttavia, è emerso che i racconti della ragazza travisavano la realtà. Il Tribunale di Lucca ha ritenuto il provvedimento preso dal Comune di Altopascio “abnorme” e ha stabilito il risarcimento per i danni morali e biologici subiti dalla famiglia.
Le criticità nell’operato dei servizi sociali
Secondo la sentenza del Tribunale, i servizi sociali avrebbero avuto “un lasso di tempo non trascurabile di ben 6 giorni” per effettuare gli accertamenti necessari prima di procedere all’allontanamento del minore. Se questi controlli fossero stati eseguiti con diligenza, probabilmente avrebbero portato a riconsiderare la decisione.
I giudici hanno evidenziato che:
- L’allontanamento è stato basato principalmente “sulle dichiarazioni della sorella e sul materiale audio e fotografico” da lei fornito
- Il materiale raccolto non comprendeva “circostanze individualizzanti lo specifico evento”
- Gli episodi sono stati “macroscopicamente travisati nella loro intrinseca, ma moderata gravità”
L’importanza di verifiche approfondite
Questo caso mette in luce l’importanza di condurre verifiche accurate e approfondite prima di prendere decisioni così drastiche come l’allontanamento di un minore dalla propria famiglia. Un’indagine più attenta avrebbe potuto rivelare l’“inattendibilità” del racconto della sorella e evitare il trauma dell’allontanamento al bambino e alla sua famiglia.
La vicenda sottolinea la necessità di un approccio cauto e ponderato da parte dei servizi sociali, bilanciando la tutela dei minori con il rispetto dell’integrità familiare.
Fonte: Corriere Fiorentino