A nonno Nino

Caro nonno, 
non eri un gran chiacchierone ma l’amore arrivava, eccome.
L’immagineche ho di te è quella di un uomo non più giovane con gli occhi daragazzino, dolci e scanzonati. Il ricordo più tenero, tu che miracconti di quando la nonna arrivò in treno da Ferrara, per sposarti,del viaggio a piedi verso casa tua, attraverso i campi per fare primae di come dovevi prenderla in braccio a causa dei tacchetti che si eramessa (e questo lo dicevi prendendola un po’ in giro, ma con tantoamore).
Il ricordo più amaro,  quando eri in ospedale. Finiva l’orariodi visita, eravamo stati insieme troppo poco e ci toccavamo la manoattraverso la porta a vetri smerigliata del reparto.
Ci siamo visti un paio di anni fa in sogno. Come in un’apparizionemi dicevi di avere poco tempo, di essere venuto per dirmi che mi pensie che mi vuoi bene. Infine mi sollecitavi un po’ perché “quellopiccolo” stava aspettando.
Quello piccolo adesso è qui ed io ci vogliocredere che non sia stato uno scherzo dei neuroni o una cena pesante…ma che eri davvero tu, che ci pensi e ci vedi anche adesso.
E chepossiamo continuare a volerci bene.

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