La nascita di Ivan

nri0009La mia DPP era il 28 marzo, ma Ivan non ne voleva sapere.

Il 2 aprile era domenica e come tutte le domeniche ce ne siamo andati a casa dei miei suoceri in campagna. Viola giocava nell’erba col cane e io me ne stavo in panciolle al sole, che meraviglia (se ci ripenso ora mi viene la nostalgia di quei riposini).

Avevo le mie solite contrazioni, ormai le avevo da più di un mese e non ci facevo neanche caso. Ma quel giorno su quella sdraio ho pensato che c’era qualcosa di diverso e con questo pensiero ho liquidato le mie contrazioni.
Quando siamo tornati a casa ancora le avevo e continuavo a non farci caso. Abbiamo cenato, Viola è andata a nanna, io non mi ricordo più cosa ho fatto, poi sono andata a nanna anche io.

Avevo ancora le contrazioni e continuavo a non farci caso.  
Ho guardato l’ora, era mezzanotte e loro precise ogni quarto d’ora, poi ogni dieci minuti… all’1 sono ogni 5 minuti e diventano più forti, cosi’ ho cominciato a prenderle in considerazione.

Ho svegliato Walter e gliel’ho detto. Mi ha chiesto se dovevamo andare all’ospedale e io: "ma no, sarà un falso allarme, ora mi lavo giusto per scrupolo, ma non è niente." Mi alzo e mi piego e lui  "guarda che fai come quando è nata Viola". Vi giuro davvero continuavo a pensare fosse un falso allarme!
Però ci siamo vestiti, abbiamo svegliato Viola e le abbiamo detto che la portavamo dai nonni perchè dovevamo andare all’ospedale a fare uscire Ivan dalla pancia. Lei ha detto sì e si è riaddormentata sulla spalla di Walter, neanche se n’è accorta secondo me! Io che ero tanto preoccupata per lei… 
Siamo arrivati all’ospedale verso le 2 credo, sono entrata da sola mentre lui cercava parcheggio, mi hanno visitata e dichiarata in travaglio, con 3 cm di dilatazione. Ci hanno mandati a soffrire in una saletta tutta per noi. Rifiutavo le visite perchè mi ricordavo che con Viola dopo 10 ore di travaglio stavo a 4 cm, quindi dicevo all’ostetrica che non era il caso, ero lenta ma stavolta son stata più veloce e alle 5:40 mi hanno portato in sala parto.

Era ora di spingere, ma al contrario di quando è nata Viola questa volta non sentivo il desiderio di farlo. Non capivo neanche quando cominciava la contrazione, così spingevo un po’ a caso e l’ostetrica stavolta non era poi così brava e invece di aiutarmi… boh, non so cosa facesse, stava lì ad aspettare.
Dopo un quarto d’ora di queste spinte terrificanti perchè facevo solo fatica e la testolina (che dicevano si vedeva, mah!) non si muoveva più, ero scomodissima, avevo sete… insomma hanno chiamato il medico. Panico, che volete farmi?
Il medico e’ arrivato e mi è salito sulla pancia togliendomi tutto quell’ultimo fiato che avevo, più o meno in contemporanea credo hanno tagliato là sotto e Ivan si è affacciato sul mondo, con due bei giri di cordone intorno al collo e un bel colorito cianotico. Walter è praticamente svenuto mentre snodavano il cordone. Erano le 6 in punto. Per fortuna si e’ ripreso subito e a 5 minuti l’apgar era buono, Walter anche si è ripreso subito e mi ha detto che era induscutibilmente maschio perchè aveva 2 palle enormi 

Ho preso questo nuovo cucciolo sulla pancia, lui si è girato verso di me e mia ha guardata esattamente come Viola, e così ci siamo conosciuti e io mi sono innamorata di lui, alla faccia delle paure sull’amore che si moltiplica.
Poi la parte poco piacevole dei punti, quasi senza anestesia perchè (mi han detto) ero troppo gonfia e non potevano farmela.

Ivan si e’ attaccato alla tetta come un forsennato, succhiava che sembrava una pompetta e aveva quell’odore buono di neonato. 
I giorni successivi sono stati un incubo. Avevo i punti (non ricordo più quanti, mi pare 17), le emorroidi, ematomi vari, versamento di liquido, non riuscivo neanche a girarmi nel letto, ma c’era lui, bruttino e tenerone. 
Il giorno della nascita me lo hanno portato solo nel pommeriggio perchè continuava a vomitare liquido amniotico e tremava, così lo hanno tenuto in osservazione… e’ bastata una ciucciata alla tetta per risistemarlo. Non potevano darmelo prima?

Viola è venuta a trovarci e gli ha messo un giochino nella culletta. Il suo benvenuto al fratellino. Ancora non aveva realizzato quale sconvolgimento sarebbe stato per la sua vita.
Ma questa è un’altra storia.

Ora sono lì, sul tappeto che giocano, a volte ridono insieme, a volte Ivan urla perchè lei gli porta via le cose… e lei lo consola abbracciandolo e dondolandolo. 
E io mi chiedo come ho fatto a pensare che lui fosse solo un errore.
Se c’e’ una cosa che non ho sbagliato nella vita è proprio questa. 

E l’amore si moltiplica, altrochè se si moltiplica.

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.