Undici giorni di vita, otto in ospedale. Per il mio piccolo capitano avrei tanto voluto meno coraggio e più serenità. Rievocare l’incidente non serve. Tanto più che di quell’istante ho un ricordo nebuloso. L’unica cosa chiara, chiarissima, che temo rammenterò finchè vivo, è il rumore secco del corpo del mio bimbo contro il legno.
Ora che sono uscita dal girone infernale del ricovero ospedaliero, con le sue regole, la sua scarsa umanità, il senso di impotenza e solitudine, l’essere io lì per assistere un minuscolo paziente e avere invece bisogno di aiuto in prima persona… beh, ora che ne sono uscita non serve nemmeno ripensare a questo.
Perché ormai è il passato.
Ma rivoglio, o piuttosto rivorrei, il presente.
L’annusarsi, conoscersi, baciarsi, ascoltarsi, nella lenta danza di una mamma che entra in rapporto con un neonato.
Invece provo tanta angoscia, stanchezza, tristezza, soprattutto paura.
E rivorrei il futuro.
Sapere che il mio bimbo è sano e non avrà problemi per colpa di una mia disattenzione.
Mi sono alzata a quest’ora antelucana perché Federico mi sembra troppo tranquillo. Prima della caduta voleva dormire nel lettone, ora si lascia mettere nella culla dopo le poppate notturne, e capita che dorma più a lungo tra una poppata e l’altra, anche durante il giorno.
Quel che fa tirare di solito un sospiro di sollievo ai genitori che commentano: "È bravissimo, mangia e dorme", a me mette i birvidi. Ma sono convinta che se invece fosse nervoso e irrequieto mi chiederei: sta soffrendo? È colpa della caduta?
È la normalità che mi manca, così come mi è mancata in gravidanza.
Mi chiedo se l’avrò mai.
Sono davvero molto a terra.
Almeno, però, posso contare sull’aiuto di Gianluca, premurosissimo, sull’affetto di Alex (geloso ma nei limiti del tollerabile, e tenero come non mai), sui miei genitori, persino sulla suoceraccia che, onore al merito, in quest’occasione è stata gentile.
Soprattutto credo di poter contare sul vostro sostegno, che è stato importante, anche con una telefonata, un SMS, un pensiero…
Spero di riprendermi.
E spero che vengano giorni migliori.
Tratto da un thread pubblicato sul forum di noimamme.it l’08.08.2006.