Cronache di una notte

Cronachenotte.jpgIeri sono entrata ufficialmente nel nono mese.

 

La pancia non si può guardare, è un pallone enorme, tondo, a punta(come dicono le vecchie del paese) perché è femmina, non la porti suifianchi come i maschi, è una specie di trofeo che svetta dal pube versol’alto, sfidante la forza di gravità, a dire al mondo che sei madre.

Cronache di una notte è per farVi il punto della situazione, di unagravidanza arrivata per scherzo, accolta con entusiasmo, giocata in unpost in cui chiedevo: "esperte di mestrui, studiatemi" e mi informavosui metodi anticoncezionali naturali.

Vissuta con accanto le persone a me più care in un cerchio d’amore che per nove mesi ti fa protagonista,
iniziata col pianto di felicità di un’amica che quattro anni fa, come oggi, si faceva per la prima volta madre,
scandita dagli sms puntuali di un’altra e dalla prima tutina rosa,
e poi
da alcune lettere d’amore (l’ultima giunta oggi, inaspettata),
dall’aver conosciuto nuove persone che ti pare di conoscere da sempre,
da percorsi "pregnanti" fatti insieme,
dall’aprire scatoloni di vestitini usati che arrivano da tutta Italia

e sapere che in tutto ciò
ci sono volti, nomi, nick, storie, madri, padri e bambini,
per quel cerchio della fiducia che ho imparato ad allargare,
per quel progetto bislacco, di un noicapo bislacco,
per quella scomessa anelante kirghisia
che porta il nome:
NoiMamme.

Cronache di una notte è anche perché ho paura,
una paura bambina, da quel giorno che ho perso mio nonno,
che è tornata prepotente con la morte di papà,
e che mi ha messo davanti alla caducità del vivere.
La paura di ogni madre, di ogni figlia, di ogni donna innamorata:
di morire e vedere morire.
E’ una paura che arriva di notte,
si insinua nei mille pensieri,
ti attanaglia la gola in un groppo che non vorresti avere,
e ti riga il volto di lacrime.

Ma alle tre è arrivato Lapo nel lettone,
sembra che lo senta quando ho bisogno di lui,
quando non mi basta più l’abbraccio forte di mio marito,
ma necessito delle sue manine che si scaldano fra i miei seni,
delle sue gambe che si annidano nel ventre ormai grosso di sua sorella,
un prolungamento della pancia,
in quel cerchio d’amore e di vita che senti prepotente
e prova a scacciare il groppo atavico.

Cronache di una notte è una pancia che si muove e ti tiene compagnia,
è staccarmi da quel letto,
lasciare gli uomini abbracciati,
incuranti di un groppo,
leggeri nel quieto vivere quotidiano.

E passare da qui
fra donne
con la mia donnina in pancia.
E sentire un legame che non può prescindere dall’essere femmina,
ma che si nutre dell’essere femmina,
della vita difesa coi denti e le unghie,
di quando si assurge al ruolo di Madonna,
ci si barcamena fra l’essere Iside
e la casalinga di Voghera.

Cronache di una notte è perché domani fisso il giorno del cesareo,
e non avrò più tempo per i pipponi introspettivi,
perché diventa inutile guardarsi dentro,
dovrò guardare prepotentemente fuori,
e coi miei occhi i suoi,
che si apriranno alla vita,
fra gli inesorabili
ostacoli del cuore.

 

Thread pubblicato sul forum di noimamme.it il 3 dicembre 2007.

 

 

 

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