Tre anni di ricerca

 tre_anni_di_ricerca.jpgMi chiamo Filomena, ho trentasette anni ed una bimba stupenda di nome Sofia, che a giugno ne compirà cinque. Averla per me e mio marito Fabrizio, non è stato così semplice.
Ci siamo sposati nel maggio del ’97 e dopo un annetto di calma, abbiamo deciso di cercare un bimbo. Io sapevo che avremmo potuto incontrare ostacoli: soffrivo di amenorree che duravano anche quattro o cinque mesi.
Dopo un anno di tentativi falliti ci siamo recati dal mio ginecologo.

Prescritte le analisi di routine, ha riscontrato un’ovulazione saltuaria. Per porvi rimedio mi ha dato una cura ormonale, che consisteva nell’assunzione di dieci compresse al mese e in un’iniezione. Dopo trentasei ore da quest’ultima, dovevamo avere "rapporti programmati".

Fabrizio ha fatto l’esame della fertilità, dal quale è risultato fertile ma con una carica spermatica un po’ bassa e un varicocele da operare.

Dopo un anno di rapporti col timer, che sono un vero incubo per una coppia, e di cura…nessuna gravidanza in vista.

Il ginecologo ci ha prescritto allora un’ecografia alle tube, che sono risultate libere e funzionali. Ciononostante dopo qualche mese ho avuto una gravidanza extrauterina con lacerazione ed asportazione di una tuba.
Un mese di convalescenza, una bella botta morale, dopodiché siamo ripartiti con la cura.

Non volendo lasciare nulla di intentato, ci siamo rivolti al Centro per l’infertilità di coppia all’ospedale Sant’Anna di Torino. Ripetute tutte le analisi, proseguendo la cura ormonale che mi avevano prescritto qui a Biella, mi hanno detto però che avrei dovuto rifare l’eco alle tube, poiché era trascorso già un anno. Questa notizia l’ho presa molto male, trattandosi di un esame invasivo e doloroso. Mi ha salvata una piccola infiammazione, che non mi consentiva di eseguirlo, finché non fosse rientrata.

Nell’attesa che tutto si normalizzasse per poter rifare l’eco, a sorpresa, è arrivata Sofia.
E’ arrivata in un momento in cui stavamo per mollare tutto, perché lo stress e lo sconforto erano grandi per entrambi.
Fabrizio mi è sempre stato vicino, disponibile  a fare tutto ciò che gli veniva richiesto, compreso l’intervento al varicocele, che stavamo programmando.
La cura aveva dato i suoi frutti, anche se ci ha coinvolti per tre anni.
Ne è valsa la pena.
Se avessi rinunciato, ora non avrei quell’angelo biondo, che, senza saperlo, ha reso felici mamma e papà.

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