Il virus della rosolia si diffonde per via aerea, attraverso le goccioline di saliva emesse con la tosse dal malato, gli starnuti o anche semplicemente parlando.
I tempi di incubazione della malattia variano da due a tre settimane prima della comparsa dei sintomi, è contagiosa nella settimana che precede l’apparizione del-e per i quattro giorni successivi.
La terapia consiste nella somministrazione del paracetamolo per abbassare la febbre.
L’arma migliore contro la rosolia è la vaccinazione (con vaccino vivo attenuato) che garantisce l‘immunità a vita. (Clicca per saperne di più sui vaccini)
La rosolia è di solito benigna per i bambini, ma diventa pericolosa durante la gravidanza. Il contagio dalla mamma al feto avviene attraverso la placenta (rosolia congenita) e può provocare gravi malformazioni.
Per questo motivo è altamente raccomandabile per le donne in età fertile in cerca di un bambino di eseguire l’esame del sangue che va a ricercare gli anticorpi del virus della rosolia (Rubeotest).
Nel caso in cui la donna non possieda gli anticorpi del virus prima di intraprendere un’eventuale gravidanza è consigliabile la vaccinazione.
I rischi in gravidanza
Il rischio di avere gravi malformazioni nel feto è massimo nel primo trimestre (85% nelle prime 8 settimane, 52% dalla 9° alla 12° settimana di gestazione), mentre le infezioni contratte dopo la ventesima settimana raramente provocano malformazioni congenite.
La diagnosi di infezione fetale può essere eseguita ricercando gli anticorpi in un campione di sangue del cordone ed eseguendo un’ecografia di controllo.
• Anomalie fetali
Danni agli occhi (53% dei casi)
Lesioni cardiache (dal 70 all’80% dei casi)
Perdita dell’udito (30% dei casi)
E ancora microcefalia, ritardo mentale o della crescita.
• Sindrome della Rosolia Congenita (CRS)
Il neonato può essere molto contagioso per diversi mesi. La sindrome è associata a malformazioni multiple: sordità, ritardo mentale, cataratta e altre affezioni degli occhi, malattie congenite del cuore, nonché malattie del fegato e della milza.