L’importanza del magnesio

importanza magnesioIl magnesio è uno degli elementi essenziali per il nostro organismo erroneamente sottovalutato fino a qualche anno fa e ora esaltato da alcuni come una “panacea”, con evidenti esagerazioni. 
È presente in quasi tutte le cellule dell’organismo come componente essenziale per il funzionamento di circa 300 enzimi (le proteine che consentono le varie reazioni chimiche, indispensabili per il corretto metabolismo), in particolare quelli implicati nella produzione di energia. 
È importante nel mantenimento dell’omeostasi (corretta concentrazione) del calcio, del sodio, del potassio, quindi nel complessivo bilanciamento ionico dell’organismo, nel mantenimento del potenziale di membrana delle cellule e nella trasmissione di impulsi nervosi e muscolari (quindi anche nel funzionamento del muscolo cardiaco). Un aspetto particolarmente rilevante è l’importanza che il magnesio riveste nel fissare il calcio nelle ossa e nei denti.

 

L’alimentazione attuale incontra spesso carenze di magnesio a causa dell’impoverimento del terreno, dell’utilizzo di concimi chimici, delle piogge acide, delle abitudini alimentari (cereali raffinati, carne, latte e uova sono poveri di magnesio), della cottura dei cibi (la cottura in acqua riduce anche del 70% il contenuto in magnesio delle verdure).
Un eccesso di stress può portare a un aumento del consumo di magnesio, con conseguente carenza. Anche un’intensa sudorazione (dovuta a attività fisica o utilizzo di saune ad es.) può portare a eccessiva perdita di magnesio, mentre alterazioni della flora batterica e malfunzionamento intestinale possono determinare un insufficiente assorbimento di questo minerale. Può inoltre esistere una semplice tendenza soggettiva che ne determina, per qualche motivo, la carenza. Infine, in gravidanza ed allattamento aumenta il fabbisogno di magnesio, come di altri minerali e vitamine.
Essendo il magnesio implicato in molteplici processi corporei, un’eventuale carenza può manifestarsi con sintomi variabili e apparentemente non correlati fra di loro: da qui la difficoltà nell’ipotizzarne ed individuarne l’origine, anche perché si tratta di sintomi che potrebbero avere molteplici cause.
Vertigini, tremori, disturbi gastrointestinali, mancanza di coordinazione, contrazioni muscolari, crampi, debolezza, dolori mestruali, calcoli renali, problemi cardiocircolatori, osteoporosi: tutti questi sintomi possono aver origine da un’insufficiente concentrazione di magnesio nell’organismo. In gravidanza, la carenza di magnesio può causare contrazioni uterine dolorose.
Inoltre, tutta una serie di disturbi dell’umore come ansia, irritabilità, insonnia, lievi depressioni, palpitazioni, possono essere ricondotti ad una carenza di magnesio e facilmente risolti con una integrazione.
A me, ad esempio, una carenza di questo minerale venne diagnosticata durante l’adolescenza in seguito a episodi di cali di pressione (che si verificavano soprattutto al mattino, alzandomi in fretta in piedi dalla posizione sdraiata, seduta o accovacciata), che in un caso mi portarono alla momentanea perdita dei sensi.
In seguito ho imparato a riconoscere i momenti in cui necessito di integrazione dalla particolare spossatezza, piccoli tremori alle mani, giramenti di testa, sintomi che nel mio caso si manifestano a partire dall’inizio della primavera.
Particolarmente utile si è rivelata l’integrazione di magnesio in bambini che presentano disturbi della sfera emotiva come agitazione, iperemotività, aggressività, disturbi del sonno e anche in casi di cefalea ricorrente (riducendo frequenza ed intensità dei sintomi).
La carenza di magnesio può non essere rilevata dalle normali analisi del sangue: una concentrazione plasmatica nella norma non esclude una carenza a livello intracellulare.
Servono, quindi, analisi più mirate come la misurazione della quantità di magnesio in forma ionica libero all’interno delle cellula (effettuato su linfociti e globuli rossi). Un esame piuttosto sofisticato e eseguito solo in pochi laboratori.
Ricordo che nel mio caso indicazioni importanti vennero da un esame chiamato “elettromiografia”, che verifica il funzionamento muscolare tramite l’introduzione di aghi (elettrodi).
Un’altra possibilità è quella detta ex juvantibus: somministrare per qualche tempo sali di magnesio e verificarne i benefici. È una pratica indiretta e meno rapida, ma tutto sommato innocua, data la bassa tossicità di questo minerale: eventuali eccessi di magnesio sono, in un organismo sano, facilmente eliminati tramite il sistema urinario e casi di ipermagnesemia sono piuttosto rari. Ad ogni modo, è sempre il caso di non esagerare e farsi consigliare da un medico prodotti e dosaggi.
Per quanto riguarda l’introduzione di magnesio per via alimentare, i cibi più ricchi di magnesio sono il cacao in polvere, i semi oleosi (mandorle, noci, nocciole), legumi, cereali integrali, crostacei, pesce e vari tipi di frutta e verdura. Le verdure a foglia verde (come gli spinaci) ne possono contenere notevoli qualità, perse però in gran parte con la cottura.

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