Vitamine in menopausa: perché sono fondamentali

La menopausa è una fase molto delicata della vita di una donna, in cui si va incontro a una serie di cambiamenti fisiologici che è necessario saper affrontare al meglio. Uno di questi è sicuramente l’aumento di peso corporeo: una delle domande che le donne in menopausa si pongono più spesso è proprio come dimagrire in menopausa, e si sa che uno dei fattori principali da non trascurare mai è ciò che mettiamo in tavola.

Tuttavia, seguire una corretta ed equilibrata dieta non serve soltanto a perdere peso (o comunque a tenerlo sotto controllo). Mangiare sano è essenziale per apportare tutti i nutrienti necessari per mantenere in salute l’organismo durante tutto l’arco della vita e, in particolare, in quella che è la fase fisiologica femminile probabilmente più complessa, poiché caratterizzata da molti fastidiosi sintomi.

Vediamo allora in dettaglio quali sono le vitamine fondamentali per il benessere fisico e mentale della donna in menopausa.

Vitamine in menopausa: perché sono fondamentali

1. Vitamina D e K

Si tratta di due vitamine molto utili per prevenire, o per lo meno rallentare, l’osteoporosi, una malattia che consiste nella progressiva diminuzione quantitativa della massa ossea, con conseguente aumento del rischio di fratture.

Tale problematica è molto diffusa tra le donne in menopausa, soprattutto a causa di una ridotta produzione da parte delle ovaie, in questo periodo, di estrogeni (ormoni che favoriscono l’assunzione del calcio da parte delle ossa e ne prevengono la distruzione). Dunque è bene favorire l’esposizione al sole (indispensabile alla sintesi cutanea di vitamina D) e consumare, senza però eccedere, alimenti vegetali a foglia o a fiore (come gli spinaci, i broccoli, i cavoli, le cime di rapa, ecc.), i quali sono ricchi di vitamina K1.

Infatti, mentre la vitamina D contribuisce all’assorbimento e all’utilizzo del calcio e del fosforo, la vitamina k assicura la funzionalità delle proteine che formano – e mantengono in forma – le ossa.

2. Vitamine del gruppo B

Le vitamine del gruppo B sono 8. Tutte, nel complesso, fanno benissimo all’organismo e per quel che riguarda più strettamente la menopausa:

  • le vitamine B1 e B6 favoriscono il funzionamento del sistema nervoso e la normale funzione psicologica;
  • le vitamine B3 e B7 aiutano a mantenere una pelle normale;
  • la vitamina B5 serve a effettuare la sintesi degli ormoni steroidei, della vitamina D e di alcuni neurotrasmettitori, contribuendo così anche a garantire le normali prestazioni mentali;
  • le vitamine B12 e B9 (comunemente nota come acido folico), sostengono il normale metabolismo dell’omocisteina, una molecola che ha effetti simili al colesterolo e che è prodotta in eccesso quando si è carenti di una di queste vitamine.

Esse sono ampiamente distribuite in molti alimenti che si ingeriscono quotidianamente come ad esempio nella carne, nel fegato, nel pesce, nelle uova, in frutta e verdura, nei legumi, nei cereali integrali, nel latte e derivati, ecc.

3. Vitamina C ed E

In ultimo, le vitamine C ed E, oltre a dare energia e a contribuire alla formazione del collagene (per la normale funzione di vasi sanguigni, ossa, cartilagini, pelle, ecc.), hanno l’arduo compito di sostenere la protezione delle cellule dallo stress ossidativo

Dunque, si consiglia di mangiare più spesso anche olive, agrumi e pomodori per favorire un sano invecchiamento e avere una pelle più elastica, un organismo più resistente all’ossidazione, e un metabolismo sempre efficiente, meno stanco e affaticato.

Insomma, appare evidente che, se si vuole davvero far stare bene il proprio corpo, il cibo da mettere a tavola va scelto con criterio. E questa consapevolezza deve nascere a partire da un’ottima educazione alimentare, svolta sin dalla tenera età e portata avanti di generazione in generazione.

Idea condivisa, d’altronde, anche da Umberto Veronesi: “Alimentarsi è un gesto istintivo che risente di condizionamenti culturali, familiari e religiosi, e diventa un’abitudine profondamente radicata già nei primi anni di vita. Perciò l’ideale è agire con un programma rivolto ai bambini: l’evoluzione culturale necessaria per modificare lo stile di vita della popolazione potrà attuarsi grazie alle abitudini corrette adottate dai bambini e rese «naturali», più naturali rispetto alla tendenza alla sovralimentazione e alla scelta di cibi ipercalorici e potenzialmente dannosi”.

Va sottolineato, per concludere, che, sebbene quanto detto in quest’articolo sarà di certo utile a livello di informazione generale, è sempre meglio rivolgersi a una figura specializzata in alimentazione, poiché comunque il fabbisogno nutrizionale varia molto da persona a persona in base all’età, allo stile di vita, allo stato di salute, al grado di stress o ad altre situazioniche possono provocare carenza o malassorbimento di alcuni nutrienti.

Sarà, infatti, una dietologa, una dietista o una nutrizionista a saper indicare – dopo aver eseguito una visita professionale e raccolto tutti i dati necessari – i cibi (e, se necessario, gli integratori alimentari) da assumere, specificando le giuste quantità, modalità e tempistiche.

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