Le neo-mamme potranno scegliere se lavorare fino al nono mese

Le neo-mamme possono lavorare fino al nono mese. Aumenta di 500 euro all’anno il bonus per gli asili nido e viene prolungato il congedo di paternità obbligatorio a cinque giorni.

Questi sono i cambiamenti relativi alla maternità inclusi nella manovra finanziaria attualmente in discussione nel bilancio della Commissione a Montecitorio, e che sarà trasmessa alle aule nelle prossime ore.

donna incinta che lavora

Sono state richieste 3 modifiche: La prima riguarda l’astensione per le mamme lavoratrici. Si potrà scegliere se lavorare fino al nono mese (previa autorizzazione del medico) e utilizzare i 5 mesi di astensione obbligatoria retribuita dopo il parto, oppure usufruire dell’attuale suddivisione (con 1 o 2 mesi di astensione prima della nascita del bambino e i mesi restanti dopo il parto).

Una secondo modifica prevede l’aumento del bonus per l’iscrizione ad asili pubblici o privati che passerebbe così da 1.000 a 1.500 euro all’anno. La misura istituita dalla legge finanziaria 2017 sarà prorogata fino al 2021 con la maggiorazione. A partire dal 2022, un Decreto Ministeriale determinerà il nuovo importo, che in ogni caso non scenderà al di sotto di 1.000 euro all’anno.

Infine è stato approvato un emendamento che prevede di aumentare il congedo di paternità obbligatorio da 4 a 5 giorni. È stata inoltre estesa la possibilità di rinunciare ad un’altra giornata di lavoro per sostituire la madre.

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