
Questa volta l’autore si sofferma sul bambino, spiegando aspetti finora misteriosi e sfatando luoghi comuni ed errori che derivano dall’interpretare i comportamenti infantili con criteri adulti, ignorando il dato di fatto che il neonato non è altro che un cucciolo che mette in atto i comportamenti che si sono dimostrati utili nel corso dell’evoluzione (paragonati spesso, nel libro, a quelli dei cuccioli di altre specie).
Questo libro insegna, sui bambini, molto più dei vari manuali che si limitano a prendere atto dei comportamenti senza spiegare cosa si nasconde dietro a essi. E va in controtendenza rispetto a una certa moda, piuttosto in voga ultimamente, di considerare i bisogni dei bambini secondari rispetto a quelli dei genitori, in nome di una "serenità" che, invece, sarebbe molto più semplice da raggiungere se tenessimo conto della nostra vera natura. E se, invece di contrastarla, la assecondassimo senza troppe forzature.
Ogni capitolo affronta un diverso aspetto dello sviluppo neonatale e il libro è ricco di curiosità sfiziose, oltre che di spunti di riflessione (lo sapevate, ad esempio, che il bacio deriva dal modo in cui la mamma offriva al bambino cibo premasticato? E che il gesto universale di "fare la linguaccia" ha la sua origine nel modo in cui il neonato tira fuori la lingua per rifiutare il cibo?).
Lo stile è semplice e chiaro, anche divertente, ma quello che stupisce è l’umanità che trapela da queste pagine. Umanità che sembra in contrasto con l’impostazione scientifica ma, in effetti, non lo è: solo comprendendo realmente il bambino possiamo entrare in empatia col suo vero modo di essere e comportarci di conseguenza. Basta pensare, ad esempio, a quanto sia vitale per un bambino, evolutosi in un mondo pericoloso e pieno di insidie, che i genitori rispondano al suo richiamo, per riporre qualsiasi manuale di comportamento che consigli di fare diversamente.