I genitori, e gli adulti in genere, nei giochetti per bambini di tipo individuale o collettivo, devono qualche volta farsi ispiratori, animatori e ordinatori.
Nell’attività del gioco, ce lo insegnano psicologi e pedagogisti di oggi e di ieri, si esprime la spontaneità del bambino, il suo bisogno istintivo di reagire allo sforzo dello studio, che è il suo lavoro, necessario anche se più o meno gradito; il gioco quindi deve essere libero, e liberamente deve svolgersi.
La contraddizione è solo apparente. Non tutti i bambini sanno organizzare il loro impulso allo svago, soprattutto quando sono soli; se poi sono parte di un gruppo numeroso, tendono a liberare la loro fantasia in modo anarchico, tumultuoso e magari anche pericoloso per la loro incolumità (vedi anche: schede didattiche pericoli)
Di qui, talvolta, l’opportunità che l’adulto intervenga, non ad imporre, attenzione, ma a proporre, organizzare, a dirigere il gioco, senza mai dimenticare che deve avere la mano leggera, non usare pressioni o manifestare pretese di eccessiva disciplina; infatti ogni gioco imposto, per così dire, dall’alto, cessa immediatamente di essere gioco per diventare compito da eseguire, fastidioso quindi ai bambini, i quali naturalmente si ribellano, sia pure in modo più o meno palese, ad essere defraudati dal loro tempo libero, per un prolungamento arbitrario dell’occupazione.
Tatto, dunque, e naturalezza, da parte dell’adulto, genitore o maestro che sia! E un’altra raccomandazione ancora, se permettete: se è vero che spesso il gioco ha il suo contenuto educativo o didattico, anzi, sempre lo dovrebbe avere, si lascino però da parte la pedanteria e il principio di autorità; se, giocando, il bambino si educa e si istruisce, se, svagandosi, impara a manifestarsi collettivamente, ad acquisire l’abitudine a un corretto comportamento civile e sociale, ciò deve avvenire senza che egli lo avverta.
Giocando e facendo giocare i nostri figli e i nostri giovani amici, cerchiamo di ritrovare lo slancio e l’entusiasmo della nostra fanciullezza, ed essi vedranno in noi dei compagni che sanno condividere il loro divertimento mentre lo ispirano e lo dirigono.
Giochetti per bambini da fare in gruppo all’aria aperta
Le palline che vanno a fiato
Questo gioco lo si può fare in cortile o sulla spiaggia.
Sul terreno, con un legnetto o con il gesso, si traccia un sentiero consistente in due linee un po’ tortuose che vanno nella stessa direzione, della lunghezza di due o tre metri, con un traguardo che ne segna la fine.
A turno, i giocatori posano all’inizio del percorso una pallina di cotone, di quelle che si adoperano a carnevale, poi si mettono in ginocchio e soffiano sulla pallina facendo in modo che questa segua il sentiero senza uscirne mai.
Non è permesso aiutarsi con le mani. Chi riesce a fare arrivare al traguardo la pallina senza mai averla fatta uscire dal tracciato, e aiutandosi con tutto il fiato di cui dispone, merita un premio.
Marciare con i mattoni
Si dice che camminare “con i piedi di piombo” sia un segno di prudenza.
La marcia con i mattoni, invece, è solo un gioco divertente che può suscitare molta allegria, se chi vi partecipa è giovane e agile.
I concorrenti si dispongono in fila a due a due, e ogni giocatore posa i piedi su due mattoni.
Il capo-marcia ordina il via, e i primi due giocatori si piegano in avanti, si chinano, sollevano un piede e spostano il mattone in avanti, quindi sollevano l’altro piede e spostano anche l’altro mattone, continuando così la marcia fino al traguardo.
Dopo che si sono messi in movimento i primi due concorrenti, iniziano il cammino anche i due secondi, quindi quelli che vengono subito dopo, e così via.
Non è permesso posare per terra né i piedi né le mani, e nemmeno spostare i mattoni spingendoli con la punta del piede.
Il capo-marcia sorveglia perché tutto si svolga secondo le regole del gioco, e fa pagare un pegno a chi commette qualche fallo.
Le pedine
Lo scenario ideale è un posto all’aperto con tanti sassolini come per esempio una spiaggia ricca di ciottoli.
Si prendono 5 sassi, il più possibile arrotondati e della stessa misura. Su uno si fa un segno qualsiasi, o, meglio ancora, si sceglie una pietra di un altro colore.
I sassi, tutti e cinque, si lanciano in aria e contemporaneamente si allarga la mano con il palmo in su per raccoglierli quando cadono. Qualche ciottolo va a finire per terra e lo si lascia dov’è.
Si prendono nel pugno quelli che sono rimasti e si rilanciano per arrestarne subito la caduta con la mano aperta.
Dopo cinque di questi tiri, si fa il conto delle pietre rimaste in mano, e si conteggia un punto per ogni ciottolo normale e due per quello colorato o contrassegnato.
Le belle statuine
Tra tutti i giochetti per bambini qui elencati, questo probabilmente è quello più conosciuto.
Si decide chi deve dirigere il gioco, poi si traccia sul terreno una linea su cui si dispongono i giocatori, meno il capo-gioco che si mette una decina di metri più avanti, ma voltando le spalle ai compagni.
I concorrenti, non appena il capo si è messo al suo posto, gli si avvicinano il più silenziosamente possibile, mentre intanto lui conta fino a tre voltandosi poi di scatto.
Tutti, allora, si devono immobilizzare rimanendo nella posizione in cui li ha sorpresi il capo. Chi non fa a tempo a fermarsi, si rimette sulla linea da dove è partito.
Il capo torna a voltare le spalle ai compagni, sempre contando fino a tre per voltarsi poi di scatto e sorprendere qualcuno in movimento.
Per rendere l’atmosfera più elettrizzante, il capo può contare di volta in volta con ritmo diverso, ingannando così i giocatori che in tal modo non fanno in tempo a fermarsi nella immobilità prescritta.
Dirà, per esempio, uno e due molto rapidamente e tre dopo qualche secondo; oppure lentamento uno e due, e, rapidamente, tre.
Ogni volta che un giocatore si fa cogliere in movimento, oltre a tornare sulla linea di partenza, paga un pegno.
Caccia alla piuma
Elementi necessari per questo gioco sono:
- una piuma leggera di gallina
- dei giocatori in numero pari
- una riga tracciata per terra per dividere il campo in due
- tante cartoline o pezzetti di cartoncino, quanti sono i giocatori
I concorrenti si mettono, dunque, metà da una parte e metà dall’altra: la riga in mezzo li divide in due squadre.
All’inizio del gioco la piuma viene gettata in aria: agitando i cartoncini, la squadra di destra la manterrà in volo cercando però di spingerla verso la squadra di sinistra.
La stessa cosa faranno i componenti di questa, che tenteranno di mandarla verso gli avversari.
Perde quella squadra nel cui campo la piuma è caduta.
Non è permesso di soffiare per favorire la caduta della piuma nel territorio nemico, né di toccarla con le mani.
La pallina in bilico
Per fare questo gioco, occorrono tanti cucchiaini e tante palline da ping pong quanti sono i concorrenti.
Questi si dispongono tutti in fila su di una immaginaria riga, e ognuno di loro avrà tra i denti il manico del cucchiaino che reggerà una pallina da ping pong.
Al segnale di partenza tutti i bambini si metteranno in marcia, e cercheranno di raggiungere il più velocemente possibile il traguardo senza far cadere la pallina dal cucchiaino.
Vincerà chi arriverà primo al traguardo con la pallina ancora in bilico.