Figlio all’estero

 
Buongiorno a Lei. 

Sollecitato da alcune amiche del forum vorrei chiederle un consiglio per poter risolvere al meglio per mio figlio la situazione che sto vivendo. Sono padre di due bimbi, uno di otto anni che vive in Germania con la mia ex compagna (non siamo stati sposati) e un altro bimbo di 14 mesi che ho con la mia attuale convivente (non sposata). Orbene, fino a poco tempo fa seppur molto malvolentieri l’attuale compagna acconsentiva che per un paio di volte all’anno la mia ex e il figlio più grande fossero ospitati sotto lo stesso tetto nella mia casa. Il motivo deriva dal fatto che la mia prima compagna, nonostante le mie richieste, non permette al figlio di venire da solo, e neanche che io vada a prenderlo per poi riportarlo. Non perché non si fidi di me, ma perché mio figlio ha paura, ecc. ecc… insomma è ancora " piccolo " . 

Ovviamente se insisto o adisco le vie legali (cosa che la mia attuale compagna continuamente ha invocato come soluzione) a mio modesto parere rischio di complicare la cosa, visto che potrebbe anche dirmi: "Va bene, non veniamo né io né lui". So bene che legalmente non potrebbe negarmi la vista di mio figlio, ma a intraprendere poi la cosa con gli avvocati, in più internazionali, ho paura che non si caverebbe un ragno dal buco, oltre al trauma per il figlio. E anzi chiedo a Lei cosa comporterebbe se io lo facessi…

Il rapporto tra noi ex è buono e non vorrei incrinarlo per il bene di mio figlio, così ho pensato che per qualche anno di poter risolvere la questione in questo modo: andando io, a volte da solo, altre con l’attuale compagna, in Germania un paio di volte all’anno, e ospitando la mia ex e mio figlio in casa mia altre volte per un paio di notti al massimo. Inoltre ci sentiamo con mio figlio una volta ogni due giorni, oltre a skype. Insomma non è il massimo ma per mio figlio credo sia meglio così che non vedere assistenti sociali, carabinieri e quant’altro. La soluzione albergo era difficile da far capire a mio figlio, che non è proprio stupido, e anzi sembra aver assimilato bene la questione proprio perché portata avanti senza litigi o traumi tra di noi, aiutati fin ora anche dall’attuale compagna. 

La questione sta però degenerando e dopo l’ultima volta la mia attuale compagna ha manifestato la volontà di volermi lasciare, consentendomi di veder mio figlio quanto voglio ecc… cosa che secondo lei la mia ex non mi ha mai permesso. Lei ribatte che dal punto di vista legale io non potevo ospitare sotto lo stesso tetto anche la mia ex contemporaneamente a lei… cosa ne pensate? È legale, o quantomeno non ho infranto nessuna legge? Posto che secondo me doveva superarsi con un minimo di buonsenso e meno egoismo da parte di tutti. In fondo io volevo solo vedere mio figlio e far sì che i bimbi si conoscessero senza traumi. In più questa necessità era stata manifestata più volte fin dall’inizio alla mia nuova compagna, e accettata in un primo momento da parte sua (per il bene dei figli, perché è giusto che veda mio figlio ecc. ecc.).

Chiedo a Lei quindi un consiglio: cosa posso fare a buon senso per lasciare venire mio figlio da solo ? È caso di spingere la mia ex con una causa legale, e cosa comporterebbe a livello internazionale? 
È legale o meno che io ospiti la mia ex con nostro figlio sotto lo stesso tetto con la mia attuale compagna? 

Grazie infinite.

Valentino
Caro Valentino,
sulla legalità di ospitare suo figlio e la sua ex compagna in casa vostra non ci sono dubbi.
Tra l’altro, per quel che può valere, concordo con lei sulla linea tenuta sino ad oggi, volta a non esacerbare i conflitti e ritengo quindi che lei si sia comportato con quel buon senso che tutti dovrebbero usare soprattutto nelle situazioni delicate che riguardano la famiglia.
Capisco che non possa ignorare le "lamentele" della sua attuale compagna e quindi le consiglio in primo luogo di tentare un accordo con la sua ex compagna, se possibile, anche confidando nei buoni rapporti mantenuti e nel buon senso che pare contraddistinguere entrambi.
Onestamente sotto il profilo giuridico non può pretendere che suo figlio di otto anni affronti un viaggio dalla Germania all’Italia da solo. Potrebbe semmai chiedere alla sua ex compagna di dormire in albergo e ospitare in casa solo suo figlio, sempre che la sua attuale convivente non abbia da ridire anche su questo.
Ritengo quindi del tutto inopportuno intraprendere un’azione legale contro la sua ex compagna per chiedere al Tribunale di imporre ad un minore di affrontare un viaggio transfrontaliero da solo, primo perché le chances di esito favorevole della causa sono pressoché nulle; secondo perché ritengo tale modalità contraria innanzitutto all’interesse del minore nonché probabilmente pericolosa per la sua stessa incolumità.
Potrebbe semmai ottenere l’autorizzazione a recarsi in Germania per prenderlo e portarlo in Italia salvo poi ricondurlo in Germania, se ritiene che questa sia una soluzione per lei sostenibile.
In ogni caso i costi di un giudizio che dovrebbe per di più radicarsi all’estero non depongono a favore di una soluzione di questo tipo.
Mi sento di consigliarle di lasciare la via giudiziaria come extrema ratio, come ultima spiaggia, tentando prima di trovare un accordo con le madri dei suoi figli (ex e attuale compagna).
Buona fortuna.
Avv. Chiara Donadon

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