I rischi dell’imprenditore sulla famiglia

 

Buongiorno.

Convivo con un uomo con il quale ho avuto un figlio, che ha riconosciuto. L’abitazione è di proprietà comune al 50% e abbiamo un mutuo cointestato a 30 anni. Io lavoro come dipendente, mentre lui è socio e amministratore delegato di una s.r.l. non molto florida. Il nostro desiderio sarebbe sposarci…

Le mie domande sono:
– Se la società in questione fallisse, quali conseguenze economiche potrei avere da moglie?
– Quali, invece, da convivente?
– Come posso tutelarmi?

La ringrazio in anticipo per il suo aiuto.

Uga

Cara Uga,

il matrimonio in sé e per sé non espone te a rischi particolari in caso di dissesto ovvero di fallimento della società, di cui è socio tuo marito.

È evidente che in regime di comunione dei beni, i creditori personali di ciascun coniuge possono rivalersi sui beni della comunione fino a concorrenza della quota spettante al coniuge debitore. Ma in ogni caso è possibile optare, al momento della celebrazione, per il regime di separazione dei beni, che è sempre consigliabile quando uno dei coniugi svolge un’attività di tipo imprenditoriale.
Inoltre, trattandosi di una srl, tuo marito potrebbe essere interessato con il proprio patrimonio personale solo in quanto amministratore e laddove sia dimostrata la cattiva gestione della società (responsabilità degli amministratori).

Come convivente non corri alcun rischio, se non quello di eventuali esecuzioni (pignoramenti) presso la residenza di tuo marito (e quindi anche tua) da parte di suoi creditori sui beni che sono presenti in casa. In tal caso però vale quanto ti ho detto sopra circa il dissesto della società e l’eventuale responsabilità di tuo marito.

Buona fortuna

Avv. Chiara Donadon

 

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