Il mio è un caso piuttosto anomalo.
1- Nel corso della prima udienza mia moglie ha rifiutato la casa coniugale. Ha detto chiaramente al giudice che vorrebbe tornarsene in Calabria in quanto lì risiede la sua famiglia di origine e poiché sostiene che il sottoscritto è un soggetto verbalmente violento (consideri che non sono mai stato violento e mia moglie si è inventata di sana pianta tutto, raccontando tante falsità).
2- Sempre nel corso della prima udienza il giudice ha detto chiaramente che mia moglie ha commesso il reato di sottrazione di minore.
3- in giugno mia moglie è stata giudicata depressa (post-parto) da un’ostetrica. A mio avviso la situazione poteva essere risolta senza avvocati. Comunque in seguito ad una normale lite coniugale verificatasi sempre in giugno mia moglie a mia insaputa organizza tutto e deposita in luglio il falso ricorso. Parte per la Calabria e non fa più ritorno.
Mio figlio ha 2 anni.
Attualmente è stato affidato sia a me sia a mia moglie ma collocato presso quest’ultima per la tenera età. Mia moglie dovrà garantirmi il diritto di visita ogni mese a sue spese ed io dovrò versargli €250 + €250. Io chiamo quotidianamente mia moglie per sentire mio figlio ma immagini la difficoltà nel svolgere il ruolo di genitore via telefono con un bimbo così piccolo.
Vorrei sapere come potrebbe evolversi la situazione.
– Considerando che le falsità di mia moglie sono già venute fuori nel corso della prima udienza e considerando la grave irresponsabilità di cui si è resa protagonista mia moglie, posso chiedere il collocamento di mio figlio a Milano?
– A chi saranno attribuiti le spese giudiziarie? La sottrazione di minore è già un buon motivo oppure no?
– Capisco che mia moglie non si trovi a suo agio a Milano ma è anche vero che sono il papà del bimbo e le ho anche messo a disposizione la casa coniugale che rifiuta (fino ad oggi).
Grazie.
Marco
se sua moglie è stata ritenuta colpevole di sottrazione di minore, sicuramente ciò può costituire un valido presupposto per chiedere il collocamento di vostro figlio presso di lei a Milano, anche se data la tenera età del bambino il Tribunale valuterà la richiesta in relazione al precipuo interesse del piccolo, sia in termini di lontananza dalla madre sia in termini di opportunità di far cambiare città ancora una volta al minore. In questi casi è davvero difficile prevedere quale sarà la decisione del Tribunale al riguardo.
Circa le spese giudiziarie, di regola nei giudizi di separazione e divorzio esse vengono compensate tra le parti, anche se vige la regola della soccombenza, per cui le spese del giudizio vengono sopportate dalla parte soccombente, appunto, cioè le cui domande vengono respinte.
Proprio per la peculiarità dei processi di separazione e divorzio, in cui la domanda principale, cioè quella volta a far dichiarare la separazione o il divorzio, non viene quasi mai respinta ed è formulata da entrambe le parti, di regola i Tribunali compensano le spese. Ad ogni modo, se le richieste in punto di affidamento e mantenimento, formulate da una delle parti, trovano integrale accoglimento, ciò potrebbe indurre il giudice a disporre la condanna della parte soccombente al pagamento delle spese di lite, magari anche parzialmente.
Mi auguro, soprattutto per il bene del bambino, che riusciate a trovare una composizione bonaria della vicenda relativa all’affidamento.
Avv. Chiara Donadon