Ho un problema con una mia amica.
Lei è sposata con un uomo da quattro anni. Hanno due figli: uno di tre anni e l’altro di 20 giorni.
Lui è diventato violento sia con la moglie che con i figli, i genitori di lui la traumatizzano con violenza psicologica. Viene ripetutamente minacciata. La scorsa settimana l’hanno rinchiusa a chiave in una stanza della sua abitazione sottraendole i figli. Insultandola, dicendole di non essere una buona madre. Se lei prova a ribellarsi il marito la picchia dicendo: "O stai qui alle mie regole o te ne vai di casa".
Solo che la ragazza è disoccupata e potrebbe andare a casa dei suoi genitori che sono disabili e in una situazione disagiata. Il marito la minaccia di chiamare gli assistenti sociali per farle portare via i bimbi e lei non vuole.
Il marito le toglie le chiavi della macchina per non farla uscire. La picchia, picchia il bimbo di tre anni, la rinchiude in casa. La legge dovrebbe tutelare i figli e lei, o lui?
Se lei potasse i figli dai suoi genitori, gli assistenti sociali potrebbero portarle via i bimbi?
Cordialmente,
Sharon
Cara Sharon,
la situazione che mi descrive è senza dubbio estremamente delicata. Da un lato abbiamo un uomo che usa violenza fisica e psicologica su una donna e su minori; dall’altro lato abbiamo una madre con genitori disabili e senza reddito, quindi oggettivamente non in grado di curarsi da sola di due figli piccoli.
La sua amica dovrebbe innanzitutto tutelare se stessa e i suoi figli contro questo marito e padre violento, rivolgendosi alle autorità competenti. Ciò le consentirebbe quindi di poter usufruire dell’assistenza necessaria sia per evitare ulteriori violenze che per potersi riprendere dai traumi subiti.
Una volta fatto questo passo, anche l’eventuale suo allontanamento dalla casa familiare con i bambini potrebbe essere non solo fondato ma addirittura favorito dalla stessa autorità.
È evidente che gli assistenti sociali non potranno – giustamente – essere tenuti fuori da questa dinamica e quindi agiranno nell’interesse prioritario dei soggetti deboli coinvolti, primi tra tutti i due minori.
Purtroppo sono situazioni in cui non si possono prevedere tutti i rischi ma tra tutti i mali occorre sempre scegliere quello minore, avendo ben riguardo all’interesse e alla tutela prima di tutto dei bambini.
La sua amica dovrà quindi trovare la forza e il coraggio di denunciare gli abusi e le violenze che vengono inflitti a lei e ai bambini.
Nel frattempo potrà affidarsi all’assistenza sociale per poter ricevere un aiuto anche economico nella gestione dei minori.
Nessuno potrà dare alla sua amica la garanzia che gli assistenti sociali non ritengano opportuno, nell’interesse dei minori, optare per soluzioni più "drastiche", almeno in via temporanea. Tuttavia, non è così semplice che due bambini, a maggior ragione così piccoli, vengano allontanati dalla propria madre, se non sussistono gravi ragioni che rendano questa soluzione l’unica percorribile nell’interesse dei minori.
Un sincero augurio per la sua amica, affinché torni la serenità per lei e per i piccoli.
Avv. Chiara Donadon