Vacanza all’estero e riconoscimento

 
Salve avvocato,

sono la mamma di una bimba di 14 mesi alla quale ho dato il mio cognome vista l’assenza del padre per tutta la gravidanza. Da quando è nata l’ha vista una volta al mese e siamo giunti a un accordo per il mantenimento da qualche mese. Ora mi chiede di riconoscere la bimba nonostante non si faccia neanche mai sentire per sapere come sta. Sto comunque cercando di incentivarlo ad avere un rapporto con la bambina e vorrei quindi accettare la sua richiesta davanti all’ufficiale di stato civile. 

La mia domanda è la seguente: posso una volta che l’ha riconosciuta partire per le vacanze con mia figlia all’estero o avrò bisogno ogni volta del suo consenso? Stessa cosa per le future gite scolastiche di mia figlia, dovrò sempre avere il suo consenso?  

Grazie mille.

Martinarosa
Cara Martinarosa,
l’esercizio della potestà genitoriale, a cui sono ricollegati gli aspetti pratici oggetto del suo quesito, attiene al tipo di affidamento del minore. Di regola, in regime di affidamento esclusivo, l’esercizio della potestà genitoriale compete al genitore affidatario, il quale potrà effettuare le scelte relative alla gestione del minore in autonomia (quindi senza preventivo consenso dell’altro genitore), salvo le scelte di maggior interesse, che devono essere concordate tra i genitori.
Invece in regime di affidamento condiviso anche la gestione ordinaria dei minori presuppone e comporta una certa collaborazione tra i genitori e il consenso di entrambi diventa determinante per la maggior parte delle questioni che riguardano la prole.
A seguito della L. 54/2006 il regime di affidamento che viene privilegiato è proprio quello condiviso, essendo l’esclusivo limitato ai casi in cui l’affidamento all’altro genitore sia contrario all’interesse del minore.
Il riconoscimento del figlio naturale non comporta automaticamente l’applicazione di una modalità di affidamento, che invece presuppone una pronuncia del Tribunale per i Minorenni. Fino a che tale autorità non si sarà espressa al riguardo, per i figli naturali riconosciuti la potestà viene esercitata dal genitore, con cui il minore convive.
Quindi il riconoscimento, da parte del padre biologico della bambina, non modifica lo stato attuale delle cose. È certo, però, che una volta divenuto anche legalmente padre, quest’ultimo potrà adire il tribunale affinché si pronunci sull’affidamento. Lei, ovviamente, potrà far valere in Tribunale le ragioni a sostegno di quella che lei ritiene sia la modalità di affidamento migliore per sua figlia.
Credo tuttavia che la valutazione se prestare il consenso al riconoscimento debba essere fatta nell’ottica dell’interesse di questa bambina ad avere anche lei un padre e non sulla base delle difficoltà di gestione che ciò potrebbe comportare a lei come madre. Tenga inoltre presente che in caso di suo diniego al riconoscimento, il padre della piccola potrà rivolgersi comunque al Tribunale per veder riconosciuta la propria paternità.
Cerchi quindi di tenere sempre in considerazione l’interesse di vostra figlia e agisca di conseguenza.
Buona fortuna.
Avv. Chiara Donadon

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