Gentile Dottoressa, ho 39 anni e 2 figli, uno di 7,l ‘altra di 2 anni e mezzo.
Nel corso di entrambe le gravidanze, pur avendo un buon appetito, ho preso pochi chili (9 nella prima e 6 nella seconda), subito persi col parto.
Dopo entrambe le gravidanze, però, nel giro di 4-6 settimane di allattamento e notti insonni ho preso 10-12 kg.
Oltre all’aumento rapido di peso (e l’alimentazione in allattamento è sempre stata meno ricca che in gravidanza) ho avuto altri sintomi fastidiosi, ossia stanchezza, calo del desiderio, umore triste, basse difese immunitarie.
Sto ancora allattando la bimba da più di 2 anni e questi sintomi persistono.
L’umore va molto meglio e la stanchezza ora dipende solo dal sonno, nel senso che quando dormo la notte di giorno sto bene.
Ma il peso eccessivo (69 kg per 160 cm di altezza) e il fatto che non ci sono nemmeno minime riduzioni di peso riducendo l’alimentazione (ho buone conoscenze in materia, avendo lavorato in un ambulatorio per i disturbi alimentari, perciò so cos’è un’alimentazione sana) mi fanno sospettare che ci sia qualcosa nel mio assetto ormonale che oppone resistenza al dimagrimento.
Dodici chili in più sulla mia struttura esile si fanno sentire: i piedi si sono appiattiti, è aumentato il numero di scarpe da 37 a 39 (!) e fanno molto male, ho dolori anche alle gambe, non ho più agilità e se corro ho poi infiammazioni a caviglie e ginocchia.
Nelle analisi, prima in gravidanza e dopo il parto, risulta sotto soglia il valore T4.
Ma a causa di un trasloco ancora non ho un medico di fiducia a cui rivolgermi, né molto tempo per farlo, e la ginecologa che mi segue mi dice di aspettare la fine dell’allattamento prima di approfondire le indagini cliniche.
Vorrei chiederle se l’allattamento può “slatentizzare” alcuni disturbi tiroidei o di altro tipo che riducono il metabolismo o se quando si verificano aumenti di peso in allattamento si tratta esclusivamente di reazioni allo stress delle notti insonni, dato che molti medici affermano che in allattamento si dovrebbe dimagrire.
Io funziono al contrario?
Secondo Lei è urgente che mi rivolga ad uno specialista, e se sì quale?
Endocrinologo, ginecologo, internista?
Grazie e cordiali saluti.
E.B.
Diciamo che tanti fattori influenzano il tuo stato di salute.
Non c’è una regola generale sull’allattamento: ogni donna risponde a proprio modo.
È sicuro però che se ancora allatti l’equilibrio ormonale è da rivedere.
Ciò non significa che devi smettere, se per te va bene così, ma devi considerare il fatto che ancora avrai in circolo prolattina e probabilmente determina lo stato in cui ti stai trovando.
Nell’allattamento è interessata la stessa ghiandola che controlla la tiroide e quindi potrebbe essere che vi sia un collegamento.
Direi che il parere di un endocrinologo non guasterebbe, che magari ti aiuti ad attuare un giusto regime alimentare e che, se è il caso, ti dia anche una terapia da fare.
Tutto comunque senza allarmismi, non mi sembra che ci sia motivo di precipitarsi se tu, tutto sommato, sei in buona salute.
Ciao. Auguri.