Strabismo, forma della palpebra, familiarità difetti visivi

 
Gentilissimo Dottore,

Le scrivo riguardo mia figlia di undici mesi, affetta da un leggero strabismo imputabile inizialmente a difetto di forma della palpebra (ha gli occhi molto allungati). In realtà, chi Le scrive è un soggetto che ha sofferto di miopia e astigmatismo grave. Infatti, a sei anni si sono accorti che non vedevo e pertanto sono ricorsi al bendaggio e uso di lenti a contatto ma purtroppo ho "perso" l’occhio destro che vede ad oggi, dopo l’intervento di laser occluso, 3/10. Tutto il lavoro lo svolge l’occhio sinistro, anche esso operato con laser e su cui è rimasto un lieve astigmatismo. Ora la mia infanzia non è stata felice e ad oggi, nonostante non porti occhiali, mi porto i segni di questo percorso. 

Con il primo figlio, fatto visitare a sei mesi, il problema non si è posto: vede fortunatamente bene. Ma con la bimba, per l’appunto, c’è questo strabismo che mi preoccupa. Ora mi chiedo: potrebbe essere solo un fatto di forma della palpebra? Esistono strabismi di questa natura, e se sì cosa si fa in questi casi? Inoltre, ovviamente potrebbe anche avere preso da me la miopia, ma l’incidenza di trasmissione è minore con un solo genitore "malato"?

In attesa di ricevere una sua cortese risposta in merito La ringrazio, anticipatamente.

Serena
Cara Serena,
lo strabismo è una condizione in cui una diagnosi tempestiva è di fondamentale importanza.
Nei primissimi mesi di vita è frequente riscontrare nei bambini uno pseudo-strabismo causato da un "epicanto", cioè da una conformazione palpebrale caratteristica che simula appunto la presenza di uno strabismo. In questi casi un occhio sembra convergere più dell’altro soprattutto mentre il bambino guarda lateralmente.
È importantissimo sottoporre il bambino ad una approfondita Visita Ortottica Specialistica per verificare il corretto sviluppo dell’apparato visivo e per scongiurare la presenza di quello che viene definito "Microstrabismo", una condizione in cui la deviazione degli assi visivi è talmente piccola da passare per misconosciuta o da essere attribuita a presenza di epicanto. Esistono fortunatamente dei test altamente specifici ed attendibili per effettuare tale diagnosi anche nei primi mesi di vita, in totale assenza di collaborazione. Nel caso di riscontro positivo, è necessario intraprendere azioni terapeutiche (occlusione con benda o penalizzazione con filtro di Bangerter) per favorire lo sviluppo dell’occhio affetto che presenterà un’ambliopia, cioè un "occhio pigro".
Ritengo che, in caso di familiarità positiva per ambliopia (il suo occhio che non supera i 3/10), ed essendo i difetti visivi soggetti a trasmissione su base eredo-familiare, dovrebbe monitorare attentamente la figlioletta cercando di rivolgersi a professionisti specializzati in oftalmologia pediatrica ed ortottica. La tempestività in questi casi è alla base di un’ottimale riuscita del trattamento terapeutico-riabilitativo.
Sperando di esserle stato di aiuto, rimango a sua disposizione per eventuali dubbi o chiarimenti.

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