Gentilissima dottoressa,
le scrivo per chiederle informazioni sulla prova di parto dopo un cesareo. Io ho subito un taglio cesareo per distocia dinamica (dopo ore ed ore ero sempre dilatata solo di 4 cm) circa due anni fa. Sinceramente, sono tuttora convinta che il mio cesareo si potesse evitare: mi hanno imposto di stare sdraiata tutto il tempo, mi hanno fatto l’epidurale e poi abbandonata a me stessa per ore, la bimba non era in sofferenza. A maggio (quindi a quasi tre anni dal precedente parto) avrò un altro bimbo: la mia ginecologa sembra escludere a priori che io possa provare un parto naturale e non ne capisco il motivo.
Lei dice che è troppo pericoloso perché i due parti sono troppo vicini, ma io ho un’amica a Milano che ha partorito tranquillamente con parto naturale a meno di due anni dal primo cesareo: per caso le procedure sono diverse nelle varie città (io sono di Bologna)? Inoltre, che percentuale di successo c’è e come si svolge in concreto la procedura? Io vorrei tanto tentare un parto naturale, ma ho anche paura, soprattutto perche temo che questo tentativo sarebbe ancora più medicalizzato e quindi destinato a fallire. Mi può dare un consiglio?
Grazie mille!
Paola
Cara Paola,
il travaglio di prova, così viene chiamato, purtroppo non viene fatto in tutti gli ospedali in Italia, in particolare non so se in quello che lei ha scelto per il parto sia possibile farlo. Se la sua scelta si è riversata nuovamente sull’ospedale dove ha partorito la prima volta allora è probabile che non sia possibile. Se infatti, come scrive, le hanno fatto l’epidurale e poi l’hanno fatta stare sdraiata tutto il tempo del travaglio allora è improbabile che in un ospedale del genere possano far fare un travaglio di prova. Se fosse possibile potrebbe cercare un ospedale diverso per partorire, magari un po’ più lontano da casa ma più piccolino e con una ostetricia più umanizzata.
Nella pratica il travaglio di prova è molto più "naturale" di un travaglio "normale". Infatti, dopo averle fatto firmare un consenso informato per poter effettuare questo tipo di travaglio, il personale ospedaliero non potrà più fare niente per il suo travaglio. Questo significa che con un travaglio dopo taglio cesareo non è possibile mettere ossitocina, fare una induzione del travaglio con prostaglandine, fare l’epidurale o altri farmaci durante tutta la durata del travaglio. Sarà semplicemente più monitorizzata, ma questo non vuol dire che non si potrà muovere liberamente stando in piedi, sdraiata, seduta o nelle posizioni che lei sceglierà.
Per quanto riguarda il tempo, sono passati almeno due anni, che per molti ospedali sono il limite per far fare un travaglio di prova ad una donna, quindi non credo che su questo possano esserci problemi.
Se lei ci tiene a fare questo parto in maniera spontanea credo che potrebbe andare a informarsi presso altri ospedali vicini, o con altri medici magari dello stesso ospedale se è lì che ha deciso di partorire, e continuare a percorrere la strada che ha scelto senza sentirsi in colpa per la decisione presa.
Mi auguro di cuore che possa avere il parto che desidera.
Speranza