Salve dottoressa,
ho un bimbo di un anno e so che è ancora presto, ma come devo comportarmi per aiutarlo a dire qualche parolina? Lui per ora dice solo "mamma, papà, pappa e nonna", anche se questi ultimi tre non sono proprio chiari.
Io gli parlo molto e lui si incanta spesso a guardare le mie labbra. So che i maschietti ci impiegano più tempo delle femminucce a parlare (anche se dipende da bambino a bambino), ma se c’è qualche modo per invogliarlo, mi piacerebbe aiutarlo, o sono troppo precipitosa?
Grazie di cuore, mg
Gentile mamma,
l’acquisizione del linguaggio è un processo molto individuale sia dal punto di vista dei tempi che da quello delle modalità: il bambino comunica anche in assenza di un vero e proprio linguaggio, a partire dai gesti (fare ciao, indicare) e dal protolinguaggio, un sistema fonologico in cui i suoni sono dotati di un significato, anche se non sono ancora parole propriamente dette, così come le conosciamo noi adulti.
È questa capacità comunicativa, e non la correttezza del linguaggio in sé, ad essere importante all’età di suo figlio. Ci sarà tempo, tra molti anni, per correggerlo (i bambini non sono sensibili alle correzioni sino ai 6 anni, questo è da tenere in considerazione senz’altro), mentre sino ad allora è sufficiente parlargli in modo semplice ma corretto, con brevi frasi di due o tre parole in buona grammatica (prendi la palla, la palla è rossa, la mamma mangia, eccetera) e soprattutto rendendo la comunicazione a due "significativa" per il contesto in cui si è, guardandosi negli occhi e indicando l’oggetto o l’azione.
Queste pratiche così descritte sembrano artificiose, ma pensandoci è ciò che, senza saperlo, ogni mamma fa con il proprio bimbo. La spontaneità in questi casi è fondamentale! Pensi innanzitutto che non tanto importante è come si comunica, ma cosa si comunica (anche in termini emotivi) e quanto è intenso il rapporto tra mamma e bimbo. Il resto arriverà di conseguenza, tra qualche anno, con i tempi del bambino, che non vanno forzati mai.
Chiara Rizzello