Gent.ma dott.ssa Balli,
Mi ritrovo nella lettera firmata dalla Sig.ra Rosaria (stesso tema), e mio figlio (quasi 8 anni) nel suo: scarsa autostima, sensibile, educato e rispettoso delle regole, non estremamente socievole ma inserito sia a scuola, sia nelle attività extrascolastiche; soffre la competizione, si arrende facilmente di fronte alle difficoltà, ma racconta di vincite e successi talvolta poco credibili.
A scuola è molto bravo, a detta dell’insegnate, anche con ‘qualche numero in più’. Ottiene ottimi risultati anche se non si applica molto, e questo lo si vede soprattutto nell’ordine (a casa e a scuola).
Non presenta ‘ansia da prestazione’, mi spiego: non è emotivo di fronte ad un compito in classe, ma si distrae parecchio e ama chiacchierare (e disturbare)!
Anche io chiedo qualche dritta: cosa fare e dire per migliorare il suo stato d’animo? Mio figlio è nel complesso un bambino sereno, pratica nuoto/acquaticità dai 3 mesi, già dall’ultimo anno di materna ha praticato sport di gruppo, adesso pratica il basket (senza infamia e senza lode), ma l’anno prossimo farà calcio (così ha deciso, dietro
incoraggiamento a praticare quello che vuole fare veramente, poichè si è espresso tempo fa sulla scelta basket motivandola con il fatto che era lo sport praticato dal papà…).
I consigli alla Sig.ra Rosaria sono molto utili anche per la mia situazione, e cercherò di metterli in pratica fin da stasera. Non viene detto che il ‘grosso’ del lavoro dobbiamo farlo su noi stessi!
Chiedo cortesemente di indicare qualche suggerimento riguardo a percorsi da intraprendere per potenziare l’autostima di mio figlio e anche qualche libro adatto alla sua età (ha quasi 8 anni, ma legge già volentieri!!!) per incoraggiarlo a stimolare la fiducia in sè.
Un grazie di cuore
Chiara
Gentilissima Signora
Non conoscendo in modo approfondito le caratteristiche di suo figlio, posso solo darle alcuni suggerimenti facendo semplici considerazioni.
Essere bravi a scuola, ed ottenere ottimi risultati dovrebbe essere incoraggiante e favorire l’autostima; ma non sempre è così, talvolta puo creare in molti bambini delle aspettative eccessivamente alte verso se stessi e la difficoltà ad accettare tutto ciò che puo esser vissuto come situazione frustrante . Inoltre la sicurezza di un buon risultato , pur con il minimo sforzo, può portare ad adagiarsi ed a maggiore possibilità di distrarsi.
Penso sia sempre utile in ogni caso lavorare sulla possibilità di renderre i bambini consapevoli dei propri limiti, evitando atteggiamenti competitivi che possono allontanare dal valorizzare l’altro e dagli atteggiamenti cooperativi per risolvere problemi.
Alcune strategie che posso consigliarle :
- stimolarlo all’autovalutazione (chiedere quale voto si darebbe e premiarlo se è appropriato al compito ed alla modalità in cui ha svolto l’esercizio)–evitare confronti con altri bambini
- dare esempio di autostima perdonandosi gli errori che commettiamo ed evitando rigidità
- incoraggiarlo in modo appropriato cercando dicontestualizzare “in questa situazione hai avuto un buon comportamento”
- favorire la cooperazione con gli altri
inoltre posso consigliarle una lettura che ritengo molto utile:
“Aiutare i bambini con poca autostima” attività psicoeducative con supporto di una favola, Margot Sunderland, Erickson editore
Sperando di esserle stata di aiuto
la saluto cordialmente
dott.ssa Monica Balli