Crisi isteriche a due anni

Salve,

sono la mamma di un bimbo di 2 anni ed 1 mese. Le scrivo per capire se le dimostrazioni che ha mio figlio sono comuni e diciamo "normali" per la sua età oppure nascondono qualche problema psicologico-emotivo.

Il fatto è con una frequenza di 3-6 episodi settimanali è in preda a crisi isteriche per motivi banali, come il non volere rientrare in casa e stare fuori a giocare, volere mettere su un cd da solo, volere un cioccolatino dopo averne già mangiati. Appena riceve il rifiuto inizia ad insistere fino ad avere proprie crisi di pianto… sembra non capire più cosa vuole, dice di volere una cosa, gliela si dà e piange perché non la vuole più,  faccio fatica a tenerlo fermo ma non è violento. La cosa che mi preoccupa non è  il pianto, ma il fatto che sembra impossessato, come impazzito, perde lucidità, a volte trema. L’unica cosa che lo calma è il ciuccio, poi sta abbracciato 15 minuti a me o a suo padre e torna il sereno. In generale è un bimbo sereno e felice, dorme 10-12 ore di filato, mangia e al mattino frequenta l’asilo tranquillamente. Come aiutarlo a superare queste crisi? Devo preoccuparmi?
La ringrazio molto
Maria

Cara mamma
 
può capitare, soprattutto nei bambini dai due ai tre anni che vi siano atteggiamenti di questo tipo, è tuttavia importante osservare se tali reazioni si presentano soltanto con voi o anche con altre figure adulte.
Il bambino attraversa una fase di egocentrismo, durante la quale sperimenta se stesso e l’ambiente che lo circonda, osserva le reazioni del genitore e cerca di comprendere se vi sono dei limiti, è alla ricerca di modalità che possono destare l’attenzione dell’adulto, modalità che possono portare al contatto e alla consolazione.
Il genitore deve sperimentare le soluzioni che ritiene più adeguate affidandosi in parte anche al suo istinto.
Il mio consiglio è quello di
– rassicurare il bambino offrendo contatto e vicinanza, (quando non ha momenti di crisi);
– evitare di accorrere quando assume un atteggiamento eccessivo;
– è importante offrire altre modalità per scaricare rabbia e frustrazione;
– cercare di comprendere se c’è qualcosa che può averlo turbato.

Se tuttavia gli atteggiamenti non scomparissero a distanza di alcuni mesi e soprattutto se si osservasse irrequietezza e disagio da parte del bimbo, in tal caso, può essere utile rivolgersi ad uno specialista in grado di effettuare una valutazione ed offrirle conseguentemente strategie adeguate, sulla base di un’analisi approfondita dei vissuti del bimbo.
 
Cari saluti
Monica Balli

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