Carissima Chiara,
leggo spesso le sue risposte e spero di trovare un consiglio che mi possa aiutare con la mia maggiore.
Emma, 2 anni e mezzo, da qualche tempo si alza al mattino e non vuole andare al nido; cerca di tergiversare, mi dice che ha mal di pancia, poi quando si arriva al cancello, tragedie greche: si aggrappa a me o al papà, piange, punta i piedi, ecc. Poi mi dicono calmarsi in fretta.
Quando vado a prenderla mi pare serena. Certo mi dicono anche che a volte rimane in disparte a guardare gli altri giocare, non si relaziona con la sua educatrice, ma cerca il contatto (anche fisico) con un’altra educatrice per la quale stravede.
Se in giardino, gioca entusiasta e fa gruppo, all’interno fa più fatica ad essere coinvolta, ma mangia volentieri e da sola, fa il sonnellino, insomma, pare si comporti a "corrente alternata" ed io ho il classico magone da mamma: cosa posso fare?
A casa ho una bimba di 15 mesi, penso a gelosia, anche a casa Emma dimostra attaccamento a me, pur scontrandoci spesso e volentieri (non vuole mangiare da sola, non gioca senza che ci sia anch’io, la sera va a letto solo con me, ecc.).
Insomma, non mi dilungo: fa parte dei terribili due anni o devo preoccuparmi per questi suoi sbalzi, per queste sue solitudini, per questi suoi problemi di distacco?
Grazie in anticipo e scusi la "logorrea".
Cordiali saluti, Laura
Cara mamma, innanzitutto bisogna valutare quanto sia indispensabile il nido per voi in questo momento, perché se così non fosse potreste anche valutare l’ipotesi di prendere una baby-sitter per entrambe le bambine e rimandare l’inserimento all’anno prossimo, quando una andrà alla scuola materna e l’altra probabilmente al nido, la qual cosa faciliterebbe entrambi gli inserimenti.
Se invece non avete alternative, valutate se il comportamento "a corrente alternata" la bimba lo presenta solo al nido o anche a casa, potrebbe infatti essere legato al suo carattere e non all’ambiente del nido.
Inoltre momenti di down socio relazionale non è sempre detto che siano dannosi o negativi, è possibile che la vostra bimba sia comunque serena ed abbia soltanto bisogno di momenti di riflessione e tranquillità. Se fosse possibile alle operatrici del nido, sarebbe da favorire il tempo trascorso con l’educatrice per cui vostra figlia ha una preferenza marcata, provi a parlarne con loro.
I pianti di primo mattino sono qualcosa che logora, soprattutto i genitori (ne so qualcosa anche io come mamma), ma se terminano con il vostro allontanamento, non sono neppure così indicativi da essere valutati come elemento principale.
Le cose da valutare come indicative sono: cambiamento nelle abitudini del sonno e dei pasti a casa, irritabilità, chiusura, scarsa loquacità a casa, o accresciuti comportamenti oppositivi nei confronti della sorellina; pianti al nido durante la giornata, o sensazione di forte chiusura nei confronti degli altri bambini al nido.
Se ci sono questi elementi valutate un altro tipo di sistemazione per la bambina, e se avete bisogno tornate a riscrivermi.
Chiara Rizzello