Gentile Chiaretta,
mia figlia di 5 anni ha una paura fobica di qualsiasi cosa possa scoppiare, come i palloncini (il che rende difficile la sua partecipazione a feste di compleanno), fuochi d’artificio, botti di qualsiasi genere come di tutti i rumori forti (es. una moto che accelera, una porta che sbatte).
E quando parlo di paura vuol dire vera paura, tipo tapparsi le orecchie, piangere e nascondersi in un angolino. È sempre stata così sin da piccolissima e sinceramente non ne capisco il motivo.
Gentile papà,
preliminarmente vorrei riportare qui per lei una sintesi di un bel paragrafo tratto dal libro "Psicologia dell’Arco di Vita", Castelli, Sbatella, Franco Angeli ed.
La Psicologia dell’Arco di vita è una disciplina che analizza lo sviluppo individuale in tutti i suoi aspetti – cognitivo, emotivo, comunicativo, sociale, relazionale – attraverso tutte le fasi della vita.
"Una paura per ogni età"
La paura è "uno stato emotivo caratterizzato da una situazione di allarme, non ancora organizzata, per un rischio reale o immaginario, che pervade il soggetto annullando o diminuendo le sue funzioni reattive per un determinato periodo di tempo"
Come tutte le emozioni, la paura è indirizzata ad uno scopo preciso: risulta necessaria a garantire la sopravvivenza in situazioni di minaccia.
Vi è una teoria, detta dei tre circuiti (Ciceri, 2001) che spiega la paura come attivazione di:
1)Circuito primitivo: coinvolge le strutture neuronali più antiche; di fronte alla paura il nostro corpo reagisce attivando il Sistema Nervoso Autonomo Simpatico, detto di "attacco e fuga" perché ciò predispone ad attaccare o a fuggire la fonte della nostra paura.
2)Circuito razionale: richiede maggior tempo, non è immediato come il primo, perché consente di valutare e analizzare una paura e considerare le diverse possibilità utili al superamento della minaccia
3)Circuito conscio: vengono scelte le opzioni migliori, valutate dal sistema razionale, e deciso il comportamento.
I tre circuiti sono interdipendenti, ma dipendono fortemente dalla fase di sviluppo in cui l’individuo si trova (ad esempio un neonato di due mesi attiverà principalmente il primo circuito, perché non ha ancora sviluppato le competenze razionali e consce richieste per l’attivazione degli altri due)
OGNI ETA HA LE SUE PAURE, legate allo stadio evolutivo in cui il bambino si trova.
Neonato: fastidio e paura per i rumori forti, il dolore, i cambiamenti. Non vi è paura del buio perché egli proviene da un ambiente buio.
8 mesi: paura dell’estraneo (indice della formazione del legame di attaccamento con la madre)
Bambino di 2-3 anni: paura per persone sconosciute e volti nuovi, paura del buio (minor controllo della realtà), paura per danni fisici e reali (incendi, allagamenti, temporale)
Bambino 4-5 anni: paura di fantasmi, orco, lupo, personaggi creati dalla sua immaginazione che non controlla ancora perfettamente
Bambino in età scolare: continua ad avere paura per personaggi immaginari, compaiono paure legate all’esperienza: scuola, punizioni, ladri, incidenti stradali. Può comparire la paura della morte (legata a malattie o incidenti) e si manifestano le prime paure legate al ruolo sociale.
Adolescente: paure inerenti al suo rapporto con gli altri (di fare brutte figure, senso di inadeguatezza) paure sociali.
Con lo sviluppo non cambia solo il tipo di paura ma anche la modalità di farvi fronte e di reagire a livello fisico e comportamentale.
Detto questo, sinceramente i motivi delle paure individuali non sono sempre certi e noti, anche se nel caso di sua figlia – essendo questa fobia presente sin dalla nascita – parrebbe legata più direttamente all’attivazione del Sistema Nervoso Autonomo, il quale è il principale responsabile delle paure neonatali.
Probabilmente sua figlia, costituzionalmente, poco tollera i rumori forti ed improvvisi, ed ogni nuova esperienza di questo tipo non fa che rinforzarle la paura.
Esistono metodi per superare le fobie basati sull’abitudine graduale e molto lenta, che appunto pongono il soggetto in condizioni di sicurezza psicologica e consapevolezza di fronte alla fonte dei suoi timori, facendolo abituare pian piano.
Personalmente non sarei in grado di insegnarle questa tecnica ma potrebbe informarsi consultando un buon libro in materia, anche per essere più preparati voi genitori e più sereni, e la serenità si trasmette, così come la paura.
A questo proposito valutate se in famiglia qualcuno ha gli stessi timori e se può, inconsciamente, averli trasmessi alla sua bimba (i bambini sono fortemente empatici alle emozioni altrui e le assorbono).
Qui trova un bel testo: http://www.erickson.it/erickson/product.do?id=255 ma dia un occhiata a tutte le proposte della casa editrice, che è una garanzia in tema di educazione.
Cordialmente, Chiara Rizzello