Buongiorno,
ho due bambini di 2 e 5 anni.
Attualmente i miei orari ufficio-casa sono molto variabili e a volte lavoro da casa (o meglio, cerco di farlo): quando sono in casa, pretendono da me il 100% dell’attenzione: non posso stare al computer, preparare la cena, sistemare; se mi arriva una telefonata iniziano dei capricci o dei litigi fra loro che mi costringono a chiudermi in un’altra stanza. Logicamente questo crea una tensione crescente.
Giochiamo spesso insieme, ma per loro questo significa che dovremmo giocare sempre. Ho provato a spiegare, almeno al grande, che ci sono spazi che vanno rispettati, ho provato con i castighi (specie per i capricci durante le telefonate), ma niente.Ccome faccio a risolvere il problema?
Grazie.
Gentile mamma,
se le occasioni di disturbo riguardano i momenti in cui lavora da casa, potrebbe concordare con una nonna, il papà o la baby sitter che si occupino dei bambini mentre lei è chiusa nella stanza in cui lavora.
Purtroppo vista l’età dei suoi cuccioli è abbastanza improbabile che imparino a non disturbarla mentre telefona o si concentra sul lavoro, mentre trovo plausibile che riescano, seguiti da un altro adulto, a lasciarla tranquilla qualche tempo in una stanza, specie se lei non esce e si dimenticano che sia in casa (cosa che accadrebbe facilmente al piccolino).
Per i restanti momenti di vita quotidiana, potrebbe fare le telefonate durante un cartone animato, mentre per cucinare è utile sistemarli a tavola e farli impastare o aiutarla in piccoli compiti durante le pulizie, dando loro uno straccetto o una piccola scopina giocattolo.
Dar loro il 100% di attenzione non significa dover giocare sempre con loro ai giochi che loro propongono, ma stare insieme nelle normali attività familiari.
Può pian piano insegnare al grande il rispetto degli spazi fisici, come ad esempio non entrare in cucina se c’è il pentolone sul fuoco, non entrare in bagno se c’è dentro un altra persona, eccetera. A piccoli passi, naturalmente, con calma e spiegando il perché delle cose, io credo che a cinque anni (ma non a due) sia possibile, anche se ovviamente la presenza del fratello minore potrebbe non agevolare la cosa.
Col tempo e la crescita di entrambi, credo che tra un anno o due essi potranno capire che non sempre la mamma può essere a disposizione in casa, ma avranno anche le competenze per riuscire ad organizzarsi insieme in un gioco autonomo.
Cordiali saluti, Chiara Rizzello