Vuole “tornare indietro”

 

Buongiorno,

avrei bisogno di un consiglio su come è più giusto affrontare un problema che riguarda il mio bimbo di 3 anni e mezzo. Brevemente vi descrivo la situazione.

È già da più di un anno che vuole fare tutto lui e non essere mai aiutato. È molto bravo e indipendente, ma ovviamente fa le cose quando vuole lui e se noi gli facciamo fretta si arrabbia.

Da un mesetto non solo vuole fare tutto da solo, ma vuole farlo prima di mamma e papà.

Ad esempio: vuole vestirsi prima lui, vuole chiudere o aprire la porta lui, vuole entrare o uscire prima lui, vuole lavarsi i denti prima lui, vuole togliersi le scarpe per primo, vuole sedersi a tavola per primo, etc, etc.

Noi per alcune cose, dove i tempi lo consentono, cerchiamo di assecondarlo, ma a volte supera il limite e gli diciamo di no, ad esempio che la mamma non si sveste di nuovo perché si è vestita prima di lui!

A questo punto scatta la tragedia, comincia ad urlare che vuole tornare come prima, indietro quindi, e si arrabbia moltissimo tirando pugni contro le nostre gambe e calci. La crisi può durare anche un’ora, e aggiunge una cosa dietro l’altra, cioè se noi gli asciughiamo le lacrime per consolarlo, si arrabbia e comincia a soffiare dal naso per risporcarsi.

Abbiamo provato ad contenerlo abbracciandolo e dicendogli che noi siamo lì per aiutarlo, ma lui è troppo arrabbiato e non ascolta. Oppure abbiamo provato a fare finta di niente e continuare a fare le nostre cose, ma lui ci viene vicino e ci da pugni e calci o ci tira.

In generale è un bimbo molto bravo che segue le regole che gli abbiamo dato, abbastanza ubbidiente (per l’età che ha) e molto dolce e sensibile.

Questi attacchi di rabbia non riusciamo a capirli, e non sappiamo quanto sia giusto dargli corda, o essere ferrei e dirgli basta e che non si può tornare indietro o che alcune cose le decidono mamma e papà.

Siamo abituati a spiegargli sempre le cose quando la crisi è finita, e lui ovviamente dice sempre che non vuole più fare questi capricci.

Abbiamo provato con la tecnica della distrazione e funziona abbastanza, ma la crisi comunque parte, perché lui vuole fare tutto prima di noi, quando gli pare, coi suoi tempi e non sopporta che gli si ripeta di fare qualcosa.

L’altro giorno mi ha detto: "io mamma lo so quello che devo fare, non me lo devi più dire". Gli avevo detto che doveva lavarsi le mani perché era pronto in tavola e si è arrabbiato e diceva che voleva tornare indietro.

Vi chiedo gentilmente un parere e un aiuto su come sia più corretto affrontare queste crisi.

Grazie infinite.

Cara mamma,

da ciò che mi racconta rispetto al vostro modo di affrontare i momenti critici di fronte a cui vi trovate, sia voi che vostro figlio, mi sembra che stiate affrontando la situazione con molti strumenti idonei, dalla distrazione, al contenimento, alle coccole, alle spiegazioni.

È molto bello che troviate  qualità positive nel bambino al di là di questi episodi, che restano comunque molto critici da vivere per tutti. Ciò che bisognerebbe capire è da dove nasca  questo suo desiderio di "tornare indietro" come a voler recuperare un qualcosa di perso o rotto irrimediabilmente e che provoca rabbia e frustrazione.

Bisognerebbe capire se è accaduto un qualche episodio nella vita familiare che  ha potuto scatenare questo genere di reazioni o se il bimbo è sempre stato così, caratterialmente. Non sono una psicologa e forse sarebbe il caso che sentisse anche il parere della dottoressa Cervi o della dottoressa Ravaldi presenti sul sito, ma forse posso azzardare un interpretazione in merito ad un carattere con tratti perfezionisti e un alto livello d’ansia legato alla prestazione, qualsiasi essa sia.

Ciò può essere dovuto sia ad un tratto di personalità che a richieste ambientali elevate o ancora all’aver vissuto situazioni di stress o fallimento, in cui si è desiderato appunto "tornare indietro" per poterle modificare.

Si rivolga dunque ad uno specialista qui sul sito, o se lo crede anche nel  reale, prendendo un appuntamento presso un consultorio familiare: spesso è sufficiente un incontro tra genitori e psicologo per avere qualche consiglio su comportamenti efficaci da assumere.

Cordialità, Chiara Rizzello 

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