Buonasera, ho letto le tante risposte che ha dato sui linfonodi ingrossati.
La mia bambina di 6 anni ha un linfonodo latero cervicale dx da 6 mesi inizialmente di 2 cm, un mese fa (ultima ecografia e dopo cura antibiotica) 1,43 cm. Abbiamo fatto tanti accertamenti, dai quali è risultato tutto nella norma (emocromo, negativi toxo, mononucleosi anti bartonella,) fatta eccezione della tas valore 637 max 200. Gli esami ecografici hanno rilevato altri linfonodi sia sul lato sx del collo che all’inguine (fino max 1,5 cm), oltre che ad essere reattivi all’ecodoppler.
L’ematologo mi ha sempre detto che l’unico esame che ci dà la certezza che non ci sia una neoplasia è la biopsia, l’otorino, dopo aver constatato che la bimba ha le tonsille ipertrofiche, mi ha parlato di sistema linfatico che regredisce dopo gli otto anni e che quindi il linfonodo ci impiegherà molto tempo, ma non di biopsia.
Non so a questo punto se seguire le indicazioni dell’ematologo o quelle dell’otorino sono in totale confusione. Lei, da queste poche informazioni che le ho dato, che cosa mi consiglierebbe.
Saluti
Beatrice
Un ingrossamento dei linfonodi è soprattutto preoccupante quando interessa le linfoghiandole di alcuni distretti come la regione sottoclaveare, sottoascellare e altre profonde. Nel caso di malattie ematologiche, spesso si accompagna ad altri sintomi come malessere generale, dimagrimento, prurito, sudorazione notturna, a volte eruzioni cutanee e altro.
Un valore elevato del titolo antistreptolisinico – tas – disgiunto da altri risultati anomali delle analisi del sangue non significa nulla se non che il soggetto è venuto in contatto con lo streptococco o in forma asintomatica o sviluppando una tonsillite. A questo punto il sistema immunitario produce anticorpi specifici – anticorpi antistreptolisina – che durano molto a lungo, molti mesi, prima di ritornare a valori normali ma questo non significa che vi sia una infezione in atto anche perché se ci fosse i valori sarebbero dell’ordine di 1000 se non di più.
Considerando, poi, che la dimensione del o dei linfonodi studiati ecograficamente pare ridursi, io veramente non mi preoccuperei più di tanto e mi limiterei a far controllare la bimba periodicamente per valutare la costante anche se probabilmente lenta riduzione dei linfonodi visibili o palpabili e, se necessario, non solo palpatoriamente ma con ecografia. In seguito ad una infezione, infatti, il sistema linfatico preposto alla formazione di anticorpi si ipertrofizza non solo aumentando il volume delle cellule in forte attività, cioè i linfociti, ma anche aumentandone notevolmente il loro numero, come a rinforzare di nuove unità un esercito già presente sul campo.
Una volta prodotte, quando non servono più perché la malattia è debellata, non se ne vanno e continuano a “fare volume” fintanto che il ricambio fisiologico di morte cellulare non faccia ridurre il loro numero, ma per questo ci vogliono mesi, non giorni.