Gentile dottoressa Sannicandro,
il mio bambino ha ormai nove mesi e rifiuta ancora lo svezzamento, nonostante stia provando ormai dal sesto mese. Cesare si alimenta esclusivamente con latte materno ogni tre ore circa durante il giorno. La notte si sveglia continuamente, ogni ora e mezza circa, vuole il seno per qualche minuto per riaddormentarsi.
Ho iniziato ad offrirgli la frutta fresca frullata, poi ho proseguito con la pappa salata (procedimento classico), con nessun successo. Allora ho iniziato a variare alimenti per vedere se qualche alimento potesse attirarlo maggiormente: ho provato le farinate vecchia maniera, i frullati, la carne, la pastina, yogurt ecc., ma il bimbo non vuole niente.
Dopo i primi due cucchiai serra la bocca e si difende con le mani dando colpi al cucchiaio, dopo si arrabbia e inizia a piangere. Non importa che sia io ad offrirgli la pappa o sia una terza persona. Devo precisare che non vuole nemmeno il biberon anche se con il mio latte.
Il bambino cresce comunque bene è 8,8 kg, ma adesso incomincio ad essere un po’ provata e inoltre devo rientrare a lavoro, per cui non so come fare a lasciarlo ai nonni.
Le chiedo un consiglio su come dovrei comportarmi per aiutare il bambino ad accettare i distacco dal latte materno, che in ogni caso continuerei ad offrirgli a merenda e prima della nanna. Le chiedo inoltre se il rifiuto del bambino potrebbe derivare da qualche intolleranza alimentare.
Grazie, Ilaria
Il bambino non è pronto psicologicamente e per di più, attaccandolo al seno continuamente di notte e ancora molto frequentemente di giorno, non arriva all’ora della pappa con sufficiente appetito.
Pertanto devi cominciare a diradare le poppate lasciandone soltanto quattro al giorno, mattina, pomeriggio, sera e dopo cena con, al massimo, una quinta poppata notturna data per disperazione se il bimbo continua a svegliarsi.
Tra le undici e mezzo e mezzogiorno, se credi, per non cambiare troppo il sapore al quale il bimbo è abituato, potresti preparare una farina lattea e provare a darla, non importa in quanta quantità, ma rigorosamente con il cucchiaino. In caso di rifiuto non dovresti attaccarlo al seno e dovresti cercare di aspettare il pomeriggio dando, magari, frutta in sostituzione.
Il bimbo non è molto grosso, quindi la sua crescita non giustifica uno svezzamento perentorio adesso a meno che non sia un po’ anemico come può avvenire nei bambini dopo il sesto mese, quindi io me la prenderei comoda per quanto riguarda lo svezzamento, ma cercherei comunque di dare una regola alle poppate al seno proprio per affamare il bimbo e ogni giorno cercherei di proporgli il cucchiaino in modo che familiarizzi con questo oggetto anche se non riuscirà ad alimentarsi in modo corretto.
Contemporaneamente dovresti provare a mettergli in mano un pezzo di pane o di frutta per stimolarlo a mettere in bocca qualcos’altro oltre al capezzolo. Di notte, tassativamente niente seno se sei molto stanca o al massimo una sola poppata a metà notte.
Vedrai che piano piano riuscirai a fargli accettare e anche apprezzare i nuovi alimenti. Però deve partire anche da te la fermezza necessaria per modificare le abitudini del piccolo. Altrimenti non ti resta che rimandare il rientro al lavoro con qualche scusa fino alla fine del primo anno di vita, ma non mi sembra una soluzione di grande utilità per entrambi.
Un caro saluto, Daniela