Cambio pannolino movimentato

 

Salve,

ho un bambino di quasi 18 mesi che da sempre al momento del cambio del pannolino è intrattabile, non solo piange, ma non si riesce a tenere fermo, scalcia di continuo e si irrigidisce anche con le gambe.

Premetto che è un bimbo un sacco sveglio ed eccitato, si muove di continuo anche quando mangia. Ho provato a farlo distrarre dandogli dei giochi, ma non rimane distratto più di tanto da questi e subito ritorna ad essere irrequieto. È solo una questione di carattere o si può fare qualcosa?

Io escluderei sia per bruciori o dolori al sederino o alle parti intime perché lo fa anche quando non è affatto rosso, anzi la sempre fatto anche da neonato ma all’inizio pensavo che non si potesse sentire nudo.

Un’ altra cosa, quando si innervosisce parecchio si preme i pugni e fa i nervetti.

Posso fare qualcosa, cosa mi consigliate? Grazie

Probabilmente si tratta di un bambino che ha bisogno di essere un po’ contenuto nelle sue manifestazioni emotive e al momento di esprimere le sue tensioni interne. Quando un bambino si trova a percorrere quella fase dello sviluppo psicologico in cui sperimenta la consapevolezza di procedere verso la costruzione di una personalità autonoma, come individuo separato e altro rispetto alla madre, quando sperimenta il distacco anche fisico da lei con la deambulazione e l’interesse per la conquista dello spazio, per la manipolazione e l’utilizzo degli oggetti e così via, i momenti di manipolazione e di contatto stretto e intimo con la madre sono vissuti diversamente rispetto ai mesi precedenti.

L’esperienza di essere cambiato, toccato nelle parti intime, accarezzato, massaggiato, che lui ben conosce, può riportarlo indietro nel tempo in un momento in cui la sua dipendenza dalla madre era totale. È proprio a questa totale dipendenza che lui, ora, cerca di opporsi divincolandosi, per la paura di essere nuovamente riassorbito psicologicamente da essa perdendo, così, quella iniziale autonomia che si sta faticosamente conquistando giorno dopo giorno.

I bambini che iniziano a camminare vivono, infatti, dei periodi fortemente ambivalenti nei confronti della madre, dalla quale sentono il desiderio di allontanarsi per esplorare il mondo in autonomia, ma anche di riavvicinarsi per poter essere consolati e rassicurati da tutte le tensioni e il senso di fragilità che la ricerca dell’autonomia può comportare. È una continua ricerca alternata al rifiuto apparente del loro oggetto primario di amore con insistente osservazione del comportamento materno durante le fasi di capriccio o di rifiuto delle sue attenzioni. Da come la madre saprà accettare, capire e contenere questi momenti di rabbia e di rifiuto delle manipolazioni e dalle risposte che saprà dare, infatti, si consoliderà nel bambino la consapevolezza di essere ugualmente amato e accettato per quello che realmente è e si costruirà piano piano quella base affettiva sicura di cui ha bisogno nonché la rappresentazione interna della figura genitoriale, processo che tanto gli servirà fra breve per mantenersi sereno e autonomo anche in assenza del genitore quando la vita lo porterà a frequentare nuovi ambienti sociali più allargati e con presenza di tante altre persone e coetanei con cui confrontarsi.

Accetta, quindi, questi transitori comportamenti del tuo bimbo con serenità e con la consapevolezza che sono l’espressione di una lotta che sta facendo il bambino per diventare psicologicamente più autonomo e meno dipendente da te. Prendi il tutto come un gioco, sorridi e fallo ridere quando si arrabbia, sgridandolo anche un po’, magari, quando esagera, proprio per ricordargli i limiti che una persona educata e sociale deve sempre tenere a mente. Impara anche tu a lasciarlo andare per la sua strada, sempre pronta ad accoglierlo tra le tue braccia quando le cercherà, ma senza opprimerlo con ansia eccessiva o eccessiva possessività quando mostrerà il desiderio di divincolarsi.

Un caro saluto, Daniela

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