Cara dottoressa,
Le scrivo per chiederLe un Suo gentile parere circa lo stato di salute della mia bambina, alla quale sono stati diagnosticati un difetto del setto interatriale tipo ostium secundum e un difetto del setto interventricolare di tipo muscolare e restrittivo.
La piccola è nata da parto naturale e spontaneo, senza epidurale (dati: kg 3030, cm 49 di lunghezza). Tutto è andato bene, fino a quando, tre giorni dopo la nascita, è stata visitata e le è stato riscontrato al fonendo un soffio cardiaco.
Trasferita in un altro ospedale per essere sottoposta ad esame ecocardiografico, il cardiologo ha scritto quanto segue: "Apice a sinistra. Concordanza atrio-ventricolare e ventricolo-arteriosa. Normale il ritorno venoso sistemico e polmonare. Radice aortica di normali dimensioni. Normale l’aorta ascendente e l’arco aortico. Valvola aortica tricuspide. Atrio sn di normali dimensioni. Ventricolo sinistro nella norma per dimensioni e spessori. Indici di funzione ventricolare sn nella norma. Sezione destra nella norma. Normali le dimensioni e il decorso del tronco e dei rami di divisione dell’arteria polmonare. Assenza di versamento pericardico. Presenza di difetto del setto interatriale tipo ostium secundum con shunt sn-dx. Difetto del setto interventricolare a livello del tratto medio con sunt sn-dx di tipo muscolare e restrittivo. Non visualizzabili flussi in corrispondenza del Dotto di Botallo. Normale la pressione polmonare. Si segnala iperafflusso polmonare non emodinamicamente significativo". Controllo tra 3 mesi.
Cara dottoressa, può immaginare, tre giorni dopo il parto, quanto una notizia simile mi abbia spaventata, facendomi toccare punte di autentica disperazione, anche perché nell’anamnesi mia e di mio marito non ci sono casi del genere, i nostri cuori sono normali. I medici dell’ospedale ed il pediatra di base mi hanno tranquillizzata, dicendomi che spesso queste anomalie tendono a regredire spontaneamente nel primo anno di vita, che se la piccola non avesse avuto una forma lieve non sarebbe di certo stata dimessa, ma trattenuta e sottoposta a terapia, come nel caso di altri neonati con soffi più gravi, che la situazione va monitorata per osservarne l’evoluzione (mi hanno detto che a volte possono esserci anche peggioramenti, ma spesso accade il contrario).
Sottoposta alla prima visita neonatologica in ospedale quattro giorni dopo le dimissioni, è risultata ancora una volta in buone condizioni. Prende il mio latte e null’altro, è vorace, di un bel colorito roseo, è vivace. È cresciuta di 230 grammi in 4 giorni (alle dimissioni, dopo il calo fisiologico, pesava Kg 2890 grammi, è poi risultata di kg 3120). In base alla Sua esperienza al riguardo, cosa può dirmi? Ci sono buone possibilità che questi due buchini si chiudano e che il soffio scompaia? Attendo un Suo gentile e prezioso parere.
Nessun allarmismo è giustificato nel caso della tua bimba, sia per quanto riguarda il difetto interatriale tipo ostium secundum, sia per quanto riguarda il difetto della porzione muscolare del setto interventricolare. La comunicazione interventricolare, con la crescita e la conseguente ipertrofia delle fibre muscolari presenti in quella zona, ha ottime probabilità di scomparire e di chiudersi nell’arco di alcuni mesi o al massimo i primi anni di vita ma nel frattempo, essendo molto piccolo, difficilmente creerà scompensi o problemi particolari.
Il difetto tipo ostium secundum, invece, ha relativamente meno possibilità di chiudersi e scomparire col tempo perché si tratta di un difetto di sviluppo di una parte del setto interatriale che non può usufruire dell’effetto compensatorio di una muscolatura adiacente che, sviluppandosi, va a chiuderlo. Però, in una piccola percentuale di casi può ridursi a tal punto da non essere quasi apprezzabile. In ogni caso, finché si mantiene di dimensioni molto contenute, tali da permettere soltanto un minimo passaggio di sangue dall’atrio sinistro, a maggior pressione sanguigna, all’atrio destro, a minor pressione e finché non si presenta ipertensione a livello dei vasi polmonari a causa dell’iperafflusso di sangue, problemi la bimba non ne avrà e finché problemi emodinamici non ci saranno, la bimba potrà svolgere una vita e una attività fisica normalissime.
Ma, sapendo della difficoltà del difetto a correggersi da solo, controlli periodici sono sempre necessari, almeno fino a quando non ci sia certezza di una stabilizzazione del problema. Però, tranquilla,anche ammesso che col tempo si arrivi alla decisione di eliminare il difetto chirurgicamente, attualmente vi sono metodiche chirurgiche assolutamente poco invasive e risolutive e anche questa remota eventualità non ti deve preoccupare. Il difetto interatriale è una delle malformazioni cardiache più comuni e nel 10 e più per cento dei casi si associa ad altre malformazioni cardiache, com’è il caso della tua bimba, quindi nulla di molto strano e di molto raro.
Un caro saluto, Daniela