Distress respiratorio

 

Cara Dottoressa,

sono mamma di un bellissimo bambino oggi di due mesi e mezzo, nato con un parto spontaneo alla 41 settimana. Al secondo giorno di vita ha manifestato distress respiratorio e perciò portato in pediatria dove, in seguito a una rx torace hanno riscontrato una lieve accentuazione della trama bronco-vasale nel campo superiore bilateralmente. Dopo averlo messo in incubatrice e iniziato una cura antibiotica è migliorato e la seconda rx torace segnalava una ipodiafania del terzo superiore del campo polmonare di destra da probabile atelectasia. In sesta giornata il bimbo stava meglio e comunque siamo stati dimessi con una cura di bentelan da scalare in 4 giorni.

Dall’inizio di tutta la vicenda ad oggi mio figlio ha ancora la tosse e nonostante il pediatra mi abbia dato da fare l’aereosol e bisolvoin…non è cambiato niente.

Finisco di scrivere dicendole che mio figlio è allattato al seno materno con un’aggiunta la sera di 100gr di aptamil1, cresce bene, è attivo e sereno.

Alla nascita pesava 3880gr. e ora pesa 5700gr circa. Spero che lei mi possa aiutare un po’ a capire cosa potrebbe essere, sono molto preoccupata!

La ringrazio anticipatamente.

Mamma Marzia

Senza vedere le radiografie, senza conoscere la dinamica del parto e le reali condizioni del bimbo alla nascita, non posso ipotizzare molto e siccome non mi riferisci nemmeno l’esito di alcune analisi alle quali sicuramente il bimbo sarà stato sottoposto durante il suo ricovero in pediatria, volte ad indagare se questo distress respiratorio fosse dovuto ad un problema infettivo intercorrente oppure semplicemente ad una inalazione di liquido amniotico durante il travaglio o il parto o ad un polmone così detto umido, cioè che alla nascita non era riuscito ad espellere completamente il liquido amniotico normalmente presente durante la vita fetale, non posso ipotizzare una prognosi, cioè i tempi di guarigione definitiva.

I problemi polmonari di natura infettiva sarebbero i più lenti a guarire, mentre un lieve distress respiratorio neonatale o un polmone umido, di solito, entro la prima settimana di vita, in un neonato a termine o comunque non prematuro, vedono la loro risoluzione definitiva. Inoltre, è difficile pensare che un neonato ancora non perfettamente guarito venga dimesso e mandato a casa.

Pertanto, a mio parere è possibile che il bimbo, attualmente, si sia semplicemente raffreddato. Però, se questa tosse fosse, invece, una diretta conseguenza di quanto presente alla nascita, sarebbe più facile pensare ad uno strascico di un problema polmonare o broncopolmonare e dopo due mesi, francamente, esso richiederebbe un supplemento di indagine.

Io non credo molto a questa seconda ipotesi visto il tempo trascorso, cioè i due mesi del bimbo e penso piuttosto ad una forma di raffreddamento che nulla ha a che vedere con quanto avvenuto nei primi giorni.

Per quanto riguarda la terapia, poi, proprio non posso pronunciarmi senza conoscere il piccolo. Bisogna comunque ricordare che il primo organo colpito da una malattia prima del compimento del primo anno di vita tende a rimanere più vulnerabile per un po’ di tempo. Pertanto, se un neonato presenta una bronchite precoce, di qualsiasi natura essa sia, tenderà ad avere frequenti bronchiti per il primo o i primi due anni, così come un lattante che svilupperà una otite nei primi mesi di vita tenderà ad averne altre, di solito ravvicinate, per vari mesi prima di uscirne fuori.

Un caro saluto, Daniela

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