Infezione alle vie urinarie a due mesi

 

Salve,

 

a mia figlia di due mesi è stata riscontrata un’ infezione alle vie urinarie.

 

Questi sono gli esiti delle analisi: urinocoltura 600.000 colonie di e.coli, conantibiogramma, acido nalidixico-sensb30, amplicilina-resist.10mcg, cerfuroxime-sensb.-30,ceftazidime resist.30, co-trimoxazolo -resist.25, gentamicina-sensib.10,nitrofurantoina sensib.300, norfloxacina intermedio 10.

 

Vorrei sapere come le è venuta questa infezione, come evitarla e se è grave. Il pediatra le dato panacef per nove giorni, la bimba pesa 5600 kg.

Scusi per gli errori, sono straniera, grazie.

 

 

 

 

L’infezione alle vie urinarie è una evenienza non rara nei primi mesi e anni di vita, soprattutto nelle femmine. Si tratta per lo più di una patologia infettiva nata per contaminazione batterica della vescica per contiguità: cioè i germi normalmente presenti nelle feci, a contatto con i genitali e in modo particolare con la vagina, possono colonizzare l’uretra, che è il punto dove sbocca l’urina proveniente dalla vescica ed è molto corta nelle femmine, risalire lungo l’uretra stessa ed approdare in vescica dove trovano un ambiente favorevole per vivere e moltiplicarsi.

 

Questo può succedere indipendentemente da una vera e propria patologia delle vie urinarie, ma è tanto più probabile se vi è una patologia di tipo malformativo alle stesse che, per esempio, ostacola il normale svuotamento della vescica facendo ristagnare un po’ di urina residua dopo la minzione oppure, durante la contrazione della vescica al momento del suo svuotamento, permette la risalita dell’urina già presente in vescica verso l’uretere o le alte vie urinarie.

 

Il sistema immunitario di un bimbo molto piccolo non è efficace come quello di un bambino più grande o di un adulto, pertanto alcune situazioni come quelle elencate sopra possono generare più facilmente infezioni.

 

L’infezione alle vie urinarie si cura con una terapia antibiotica adeguata e, una volta guarita, bisogna tenere sotto controllo per alcuni mesi le urine perché si possono verificare delle ricadute. Situazioni predisponenti alle infezioni e alle ricadute, oltre a quelle intrinseche del bambino come scarse difese immunitarie, ostacolo di tipo malformativo allo svuotamento completo della vescica o di tipo funzionale, possono essere anche la tendenza alla stitichezza del bambino, con conseguente ristagno prolungato delle feci nell’ampolla rettale e moltiplicazione in quella sede dei batteri normalmente e fisiologicamente presenti, come il Coli, oppure una modalità non corretta di pulire i genitali del bambino, in questo caso della bambina, con movimenti di pulizia postero anteriori, cioè che partono dall’ano per poi dirigersi verso la vagina, trasportando così germi e residui di feci dall’ano verso i genitali.

 

La posizione che si fa assumere al bambino al momento della pulizia dei genitali e al momento di asciugarlo dopo il bagno rendono istintivi questi gesti sbagliati e le mamme devono sapere e ricordare che per pulire adeguatamente i genitali dei loro figli e soprattutto delle femmine, il gesto deve iniziare dalla vagina e terminare all’ano. L’infezione della tua bimba, dunque, se si tratta del primo episodio, non deve considerarsi un problema preoccupante, ma dopo la guarigione dovranno essere eseguiti altri controlli delle urine periodicamente, almeno ogni 20 giorni per le prime due volte e più distanziati in seguito: si sa, infatti, che una prima infezione alle vie urinarie può recidivare e quando recidiva, dopo la terza volta è opportuno approfondire le indagini per valutare la presenza o meno di una patologia malformativa alle vie urinarie che può facilitare il ripetersi delle infezioni.

 

Quindi, dopo avere diagnosticato e curato una prima infezione, bisogna vigilare che non ve ne siano altre per alcuni mesi. Se non ve ne sono, il problema si chiude così e si attuano misure igieniche adeguate come profilassi; se le infezioni si ripetono, si approfondiscono le indagini. Se, in seguito a queste indagini, si evidenzia una malformazione alle vie urinarie, si tiene sotto controllo l’urina per prevenire le infezioni successive con una terapia antibiotica che può anche essere di tipo preventivo, cioè un dosaggio basso di antibiotico anche senza infezione in atto ma prolungato nel tempo; se la terapia preventiva di questo tipo fallisce e la malformazione alle vie urinarie è presente e soprattutto di tipo basso, cioè in vicinanza della vescica stessa, si può, al limite, intervenire chirurgicamente per correggerla, ma si tratta di casi molto selezionati e l’intervento, per moltissimi bambini portatori di malformazioni alle vie urinarie, può non essere necessario.

 

Un caro saluto, Daniela

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