Buongiorno,
ho un bimbo di quasi 5 mesi ma che veste abiti come se ne avesse 24/36. Pesa infatti 11 kg ed è lungo 68 cm. Dimostra di essere intelligente e di veloce apprendimento. È attratto dalle cose che lo circondano, non ama la staticità ma vuole continuamente cambiare attività e questo lo dimostra con i suoi lamenti,e per evitare che i lamenti si tramutino in pianto devo continuamente dargli nuove attrazioni.
L’ho sempre allattato al seno e ha sempre rifiutato il biberon anche se contenente il mio latte che precedentemente mi sono aspirato (serra fortemente le labbra quando provo a darglielo). Dal biberon rifiuta anche altre bevande come la camomilla o l’acqua. Rifiuta ogni genere di ciuccio. Da circa un mese prende a merenda una pera grattugiata, che però non è sostitutiva alla poppata.
Le poppate non sono regolari e la frequenza è in media di 2 ore, per una durata dai 10 ai 20 minuti, e questo indistintamente se notte o giorno. A ciò si aggiungono le "false" poppate che durano meno di 10 minuti e che gli servono solo da tranquillante quando è in qualche crisi di pianto oppure gli servono per dormire.
Fa molta fatica ad iniziare a dormire, anche nelle volte in cui dimostra di avere molto sonno e stanchezza. E non è mai riuscito finora, a parte i primissimi giorni di vita, a dormire da solo senza essere aiutato con la cullata, la ninna-nanna o la sisa. Anche mentre dorme ha bisogno di essere cullato almeno per i primi 15 minuti circa, che possono diventare anche 30 minuti o più, altrimenti ha dei sobbalzi e si sveglia. Quando dorme, un qualsiasi rumore improvviso può svegliarlo. E quando il sonno gli viene interrotto senza che si sia completato, diventa più difficile aiutarlo a riaddormentarsi.
Da circa una settimana ha imparato (e ora la desidera quando la vede) a bere l’acqua dal bicchiere, aiutandosi con la lingua. Un bambino così per me è una immensa gioia ma anche una forte causa di stress, in quanto mi richiede per lui tutta, e sottolineo "tutta", la mia attenzione. Mi sento annientata oltre che fisicamente anche psicologicamente. Mi sento stanchissima e molto assonnata, e nel poco tempo che ho a disposizione per dormire neanche riesco a farlo bene perché sto sempre in tensione per paura che mio figlio si svegli.
Questa situazione dura fin dalla sua nascita senza mostrare miglioramenti. Ho paura di crollare da un momento all’altro continuando così, ma non so cosa fare. Il pediatra mi dice che il bimbo è sano e che questo è il suo carattere e non possiamo cambiarlo. Ha suggerimenti da darmi per fargli raggiungere una certa regolarità nel sonno?
Secondo lei perché il bimbo ha questo grosso problema dell’insonnia? Pensa che ci sia qualche patologia per cui bisognerebbe indagare? Il rifiuto del biberon o del ciuccio renderà più difficoltoso lo svezzamento?
Grazie,
Clorinda
Quando una mamma è stressata non può trasmettere tranquillità al suo piccolo anche se sta accanto a lui 24 ore su 24 a sua completa disposizione e credo proprio che sia giunto il tempo di riprenderti un po’ della tua vita e dei tuoi diritti.
Il bimbo è cresciuto anche troppo: in lunghezza è cresciuto molto bene, ma il suo peso è veramente eccessivo e fuori dalla fascia dei percentili normali. Per la sua lunghezza non dovrebbe superare i nove chili. Cerca, quindi, di ragionare e mettiti in testa che non puoi sempre rispondere alle richieste di attenzione del tuo piccolo offrendogli il seno pur di non sentirlo piangere.
Non sempre i bambini piangono per fame anche se sembrano calmarsi soltanto quando si attaccano al seno: possono avere qualche disturbo fisico come un semplice reflusso o una tensione addominale; possono avere voglia di muoversi, di uscire, di cambiare ambiente, di essere portati in giro; possono avere la necessità di scaricare qualche loro tensione e non sapere come fare; possono essere nervosi semplicemente perché assimilano il nervosismo e la stanchezza della mamma o di chi li accudisce e via discorrendo.
È, quindi, necessario iniziare a dargli e a darti delle regole e forse sarebbe il caso che tu ti facessi aiutare da qualcuno nela gestione del piccolo per poterti ritagliare degli spazi tutti per te e iniziare a riposarti un po’.
Le regole dovrebbero partire da una regolarità negli orari, prima che delle poppate, degli avvenimenti quotidiani: dopo la prima poppata, o la seconda, cioè verso le nove o dieci del mattino, il bimbo dovrebbe distrarsi e uscire per almeno due ore e a metà mattina, se proprio ha una fame incontenibile, potrebbe assumere un po’ di frutta.
Le poppate dovrebbero essere distanziate di almeno tre ore, anche tre ore e mezzo e questo, sia di mattina che di pomeriggio, si può fare dando un po’ di frutta grattata a metà tra una poppata e l’altra, magari con mezzo cucchiaino di biscotto primi mesi.
Nonostante non abbia ancora compiuto sei mesi, visto il peso, il bimbo potrebbe essere già svezzato con una pappa di cereali, brodo vegetale e carne a mezzogiorno e, dopo un mese, con una seconda pappa a cena, mantenendo il latte materno mattina, pomeriggio, cena finché non mangia la seconda pappa e dopo cena prima di dormire.
Finché durerà la bella stagione, il bimbo dovrebbe uscire anche di pomeriggio, per un’oretta dopo la merenda. Al suo ritorno, dovrebbe abituarsi al rito del bagnetto, possibilmente sempre alla stessa ora prima di cena. Tutti questi avvenimenti ( passeggiate, bagno, gioco, ecc.) che si ripetono sempre allo stesso orario tutti i giorni, finiranno col creare nel bambino delle aspettative e delle abitudini precise che lo distrarranno dal volere sempre il seno proiettandolo su latri interessi.
Bisognerebbe inoltre valutare se non fosse, per caso, un po’ anemico per carenza di ferro, data la sua enorme e veloce crescita in statura e in peso: se così fosse, sarebbe un motivo in più per svezzarlo e dargli ferro con la carne e le verdure.
Per rispondere alle altre domande: è normale che un bambino allattato esclusivamente al seno rifiuti qualsiasi tipo di tettarella o biberon, ma il tuo non rifiuterà di certo il cucchiaino: quindi, oltre alle pappe, anche altri liquidi possono essere dati con il cucchiaino, in attesa che impari a bere dal bicchere.
Per quanto riguarda la difficoltà di addormentamento, come ho detto, vanno esclusi problemi di reflusso e di coliche addominali, anemia da carenza di ferro, che può dare irrequietezza o perenne insoddisfazione per una alimentazione esclusiva al seno che per lui è diventata insufficiente. Bisogna poi farlo stare molto alla luce (non direttamente al sole ma all’esterno) in modo da favorire un regolare ritmo sonno-veglia e la giornata deve essere regolata da ritmi precisi e avvenimenti che si susseguono in modo regolare ogni giorno. Tu stessa non dovresti più prescindere da un riposo regolare, anche pomeridiano e da altre piccole libertà che dovrai recuperare affidando, magari, il bimbo, a qualcun altro per alcune ore.
Con lo svezzamento i pasti saranno sicuramente più diradati e la sazietà del piccolo più prolungata, così come la sensazione bella ma faticosa di essere continuamente indispensabile al piccolo per la sua sopravvivenza sarà più diluita e più facile da sopportare, così come più sopportabili saranno le difficoltà che incontrerà il bimbo per addormentarsi per le quali, spesso, oltre a quanto detto finora e oltre a escludere problemi organici o patologici, non c’è molto da fare che attendere con pazienza la crescita e la conseguente maturazione comportamentale, soprattutto se almeno uno dei genitori, alla stessa età, aveva presentato gli stessi problemi legati al sonno.
Un caro saluto,
Daniela