Laringospasmo dopo intervento adenoidi e tonsille

 

Gentile dottoressa,

sono la madre di un bambino di dieci anni che da circa quattro, dopo un anno dall’intervento chirurgico di adenoidi e tonsille ha iniziato ad avere dei laringospasmi sempre notturni di forte consistenza tanto da dover ricorrere all’aiuto ospedaliero per farlo respirare.

Tutti i consulti medici che ho fatto fino ad ora purtroppo sono risultati vani, perché nessuno riesce a darmi una soluzione al problema. Sia la visita pneumologica che otorina non hanno riscontrato nessun tipo di problema, quella allergologica ha constatato che mio figlio è un soggetto allergico, ma non in forma acuta.

Vorrei se fosse possibile sapere da lei se è vero che non posso fare nulla per prevenire il laringospasmo o per guarire completamente e poi se è possibile avere in casa l’adrenalina per evitare di correre sempre in ospedale in piena notte.

Grazie

Gli episodi di laringospasmo, oltre ad essere indagati, come da te già fatto, da vari punti di vista (otorinolaringoiatrico – ma l’otorino ha potuto escludere la presenza di polipi o escrescenze in zona corde vocali che potrebbero essere all’origine di infezioni laringee ripetute? – pneumologico, allergologico) possono riconoscere altre due cause: un reflusso gastroesofageo e una forma psicosomatica.

Il medico che segue il bambino dovrebbe poter escludere anche questi due motivi.

Per quanto riguarda l’uso autonomo e personale dell’adrenalina: esiste una preparazione monodose autoiniettabile, un po’ come esiste l’insulina per i diabetici, ma, solitamente, non viene consigliata se non per i soggetti che sono a rischio di grave shock anafilattico perché allergici.

L’adrenalina, infatti, non è priva di importanti effetti collaterali ai quali solo un medico può far fronte correttamente se si dovessero verificare: non è quindi un farmaco né molto maneggevole né utilizzabile da tutti senza istruzioni chiare e provata esperienza.

Il laringospasmo riconosce le terapie che tu ben conosci e che sono ormai codificate e solo se dipendesse dalle due cause, anzi, le tre cause da me elencate – reflusso gastroesofageo notturno, polipi o neoformazioni in zona corde vocali, problemi psicosomatici, cioè tendenza del soggetto iperemotivo a somatizzare le sue emozioni come, per esempio, l’esperienza dell’intervento alle tonsille – si dovrebbe intervenire con altre terapie.

Un caro saluto, Daniela

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