Linfonodo ingrossato e neurofibromatosi

 

 

Gentile Dottoressa,

sono la mamma di un bimbo di quattro anni e nove mesi.

Il mio bimbo è molto vivace, frequenta la scuola materna, fa ginnastica tre volte la settimana, combina molti guai, ama cantare canzoncine inglesi, dipinge, scrive già le prime letterine conosce a memoria tutti i nomi dei Gormiti, insomma un bambino normale e attivo.

Purtroppo è nato con diverse macchie caffè latte sul tronco, dietro la schiena e sulle braccia. Alcune macchie sono definite e piccole, altre sono estesissime e molto più chiare, come se si trattasse di abbronzatura che se ne va.

Avrà già capito che è un caso sospetto di neurofibromatosi: da due anni è in cura presso il Policlinico di Roma. Gli fanno visite di tutti i tipi, fin’ora non è uscito nulla.

Però da un mese ha un rigonfiamento alla sinistra del collo. La pediatra, a cui l’ho portato tre volte, gli ha somministrato un antiinfiammatorio, poi nient’altro. Parla di un linfonodo ingrossato. Eppure è un mese e non gli passa. Anzi, a volte sembra che sia meno evidente, a volte di più. Toccandolo non si sentono palline, ma gonfiore.

Il bimbo non lamenta dolore. Ha avuto tosse ed è stato molto raffreddato, ma adesso non ha tosse né altro. Mi chiedo ed ho chiesto alla pediatra se potrebbe mai trattarsi di altro (è ovvio che ho pensato ad un fibroma). La pediatra dice che sono matta. Può darsi. Lei cosa ne pensa?

Grazie

 

 

Non mi voglio dilungare descrivendo la malattia per filo e per segno perché penso proprio che tu ne sia al corrente visto che stai facendo seguire il bimbo in un centro specializzato, però i fibromi che possono comparire nel corso di questa malattia e che si sviluppano lungo il decorso delle fibre nervose possono anche avere una sede sottocutanea e dare, così, dei problemi visibili o di tipo estetico.

Io, ovviamente, senza nemmeno una foto del bimbo, non posso dire nulla di più e non posso fare una diagnosi differenziale tra un semplice linfonodo ingrossato – reperto comunissimo nei bambini, specie se in sede laterocervicale – e un fibroma in soggetto affetto da neurofibromatosi.

Si tratta di fare controllare il bimbo al Policlinico, dove è già in cura o quantomeno, visto che la neurofibromatosi non si cura, dov’è seguito, affinché una visita accerti eventuali problemi di alterata sensibilità cutanea nella zona, oppure si decida di effettuare una ecografia della massa o addirittura una biopsia per esame istologico.

In realtà, però, sia che si tratti di un linfonodo isolato oppure di un neurofibroma, sempre isolato, non ci sarebbe molto da fare, tanto sarebbero entrambe neoformazioni benigne, però capisco la tua ansia e la tua voglia di capire ed è per questo che ti consiglio di rivolgerti, per scrupolo, al Policlinico. Magari potresti far fare al bimbo alcune analisi del sangue come emocromo e indici di flogosi per escludere una infezione cronica che può giustificare il linfonodo persistentemente ingrossato, ma anche questo, al Policlinico, ti verrà proposto, se sarà necessario.

Un caro saluto, Daniela.

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