Gentile dott.ssa,
torno a scriverLe per farLe sapere che a mia figlia (18 mesi, affetta da ritardo psicomotorio da probabile causa genetica ignota) è stato diagnosticato un piede talo valgo grave bilaterale.
Sono state prescritte "docce in alluminio gamba piede con piede in posizione di equinismo 30° e supinazione 40° da portare per 22 ore al giorno".
Premetto che la bimba non cammina ancora.
L’ortopedico era sbalordito e mi ha chiesto come mai nessuno si sia mai accorto prima del problema.
La pediatra non ha mai riferito nulla al riguardo, nè gli operatori che seguono la bimba durante la terapia riabilitativa.
A dire il vero, sono stati i nonni a segnalarmi il problema dei piedini che mia figlia metteva in "posizione anomala".
Vorrei sapere, è una situazione grave, vista la rigidità della terapia prescritta, che potrebbe compromettere la postura per camminare?
Ci sono controindicazioni a questa terapia delle "22 ore"? Ci sono possibili alternative?
Grazie in anticipo.
E’ possibile che l’alterazione del tono muscolare della bimba dovuto alla sua patologia di base abbia creato una situazione articolare del piede e della caviglia che si è resa maggiormente evidente proprio al momento di dover far funzionare l’articolazione della caviglia e di tutti i muscoli del piede. Non dico che il problema non possa essere stato presente anche prima, ma forse, fintanto che la bimba non è stata in condizioni di stare in piedi, non era così evidente e per di più vi erano molti aspetti del suo sviluppo psicomotorio ad impensierire sicuramente più dei piedini e questo può avere indotto i sanitari a focalizzare la loro attenzione altrove.
Comunque, ora che la situazione si è evidenziata, non resta altro da fare che seguire le prescrizioni ortopediche, che sono quelle classicamente attuate in caso di piede talo valgo. Se le docce gessate non portassero un giovamento soddisfacente, cosa che escludo, si potrebbe, credo, ricorrere alla chirurgia. Ma il problema non è di mia competenza e per di più non ho sotto gli occhi la bimba, quindi non ho certezze da offrirti.
Penso che si sia optato per le docce gessate anziché il gesso proprio per permettere ai fisioterapisti di non interrompere il loro lavoro che deve continuare tutti i giorni comunque. Il piede in atteggiamento talo varo può avere comunque una soluzione, sia posturale che chirurgica e qualora non si raggiungesse una correzione perfetta, verranno in aiuto le scarpe ortopediche personalizzate. I problemi di deambulazione della bimba, qualora ve ne fossero anche in futuro, a mio avviso non dovrebbero essere imputati tanto all’atteggiamento attuale dei piedi, quanto al problema neurologico che eventualmente potrebbe residuare. Certo, sarebbe stata buona cosa potersi accorgere del problema prima, perché a quest’ora, forse, si sarebbe già almeno parzialmente se non totalmente risolto, però c’è da dire che la bimba ha comunque un ritardo psicomotorio per altri versi che l’avrebbe, credo, destinata ad una deambulazione più tardiva rispetto ad altri bambini. Questa, pur non essendo per nulla una consolazione, ammesso che sia una considerazione plausibile, aggiusterebbe un po’ il tiro e non addosserebbe tutte le colpe del ritardo nell’acquisizione della deambulazione al tutore attualmente prescritto in ritardo.
Un caro saluto, Daniela