Preoccupazione per scarsa crescita bimba di 5 mesi

Salve Dottoressa, sono la mamma di una bimba di 5 mesi (nata il 19/19/14 alla 40 sett kg 2,600 h 48 cm). Come desideravo, la sto allattando al seno (con il primo figlio non ci sono riuscita), ma la mia produzione di latte non è mai stata abbondante. La piccola ha rifiutato ciucci o biberon dall’inizio. Il primo mese è cresciuta 1 kg, poi 600 ed ora stiamo sui 400 gr al mese. Oggi pesa kg 5,300 per 60 cm. La bimba non si lamenta mai della quantità di latte, anche se a volte ne prende solo pochi grammi (lo so che è sbagliato, ma la peso prima e dopo le poppate) solo che ci sono settimane in cui non cresce per niente e quindi sto cercando di dare delle aggiunte col biberon che lei rifiuta piangendo disperata. Ho tentato la frutta, ma non le è piaciuta. Sono riuscita (ma solo col cucchiaio) a darle un po’ di pappa lattea dolce senza glutine(riso latte e vaniglia). Mangia ogni due ore, ciuccia per circa 10 minuti o anche meno e prende al massimo 100 gr di latte a poppata per poi scendere a circa 40/50 nelle poppate serali. A volte ho fatto il conto ed ha preso circa 400 gr di latte in tutto. Io sono disperata perché il mio latte non riesco a farlo aumentare e lei non vuole il biberon. Ho provato a non darle il seno ma lei rimane digiuna piuttosto. In più ha avuto IVU da escherichia coli, carica batterica 800.000 senza sintomi, a parte un po’ di inappetenza. L’episodio si è ripetuto ed ora stiamo facendo la profilassi antibiotica (40 g con dose di un terzo). Cosa posso fare per farla mangiare un po’ di più o farle prendere il biberon? Fra un paio di mesi dovrò anche andare anche a lavorare. La ringrazio in anticipo per il tempo che vorrà dedicarmi.

La tua bimba, effettivamente, non è cresciuta molto, almeno in peso, ma si è mantenuta sullo stesso percentile rispetto alla nascita. La lunghezza, invece, ha superato il suo percentile di nascita e questo farebbe pensare che non sia cresciuta abbastanza in peso rispetto alla sua costituzione, comunque piuttosto minuta. Diciamo che dalla nascita ad oggi, a mio avviso, sarebbe dovuta crescere un chiletto in più, ma gli schemi mettono solo ansia e ogni bambino ha i suoi ritmi in barba a qualsiasi considerazione degli adulti. Io direi che è giunta l’ora di svezzarla. Per farlo dovrai continuare ad essere armata della stessa santa pazienza che hai avuto fin’ora per l’allattamento al seno. Comincia a regolare gli orari dei pasti prevedendone 5, massimo 6 se proprio la bimba cercasse il seno disperatamente. Distanziare le poppate permette alla piccola di sentire maggiormente lo stimolo della fame che, forse, tante piccole poppate ravvicinate non le permettono di avere a sufficienza. Ovviamente anche una infezione alle vie urinarie fa la sua parte, purtroppo, sia nella scarsa crescita che nello scarso appetito. Io ti consiglierei di regolarti così: latte materno di mattina (senza più pesarla, per favore!), un po di frutta a metà mattina (basterebbe anche mezzo vasetto di omogeneizzato da 60 gr o mezza tazzina da caffè di frutta grattata). Non dovrai forzarla a mangiarne di più, almeno le prime volte, però, se dovesse abituarsi e gradirla, a questa frutta potrai aggiungere prima mezzo poi un cucchiaino di biscotto solubile primi mesi. Dopo la frutta, se assunta in queste quantità, non darei latte a meno che non venga richiesto con insistenza ma preferirei che arrivasse all’ora della pappa un po affamata. A mezzogiorno o giù di lì darei, all’inizio, 100 gr di brodo vegetale con mezzo vasetto di omogeneizzato di agnello o coniglio, due cucchiai di farine precotte senza glutine, olio e, facoltativo, mezzo cucchiaino di parmigiano. Esistono anche i brodi vegetali primi mesi già pronti, solo da diluire con acqua calda: la comodità del brodo vegetale è quella di poterne stabilire il dosaggio a piacimento visto che non contiene molte sostanze nutritive a parte qualche sale minerale, quindi, se la bimba fosse inappetente, quello che importa è che i nutrienti come cereali e carne siano sufficienti, non importa se diluiti con molto o poco brodo. Potrai diluire mezza bustina di brodo vegetale con metà della quantità di acqua indicata nella confezione e in questa scarsa quantità di liquido sciogliere almeno due cucchiai rasi di cereali e mezzo liofilizzato di carne. A fine pasto potrai comunque attaccarla un po al seno se vuoi oppure darle acqua da bere visto che i liquidi saranno stati scarsi. Non preoccuparti di farle finire la porzione: giorno dopo giorno conta l’aumento del numero di cucchiai accettati. Al limite potrai aggiungere una puntina di zucchero nella pappa. Le pappe dolci sono una discreta alternativa alle pappe salate ma sono meno equilibrate. Risolvono, forse, il problema di fare abituare i bambini al cucchiaino proponendo un sapore più simile al latte e più gradito, ma alla fine non abituano il piccolo al sapore diverso che inevitabilmente dovrà prima o poi accettare. Se la bimba dovesse non finire anche una porzione più scarsa, potrai proporre la quantità non assunta in un pasto all’ora di cena, cioè potrai dividere in due pasti quanto dovrebbe costituire un solo pasto. Le poppate al seno rimarranno tre, compresa quella di primo mattino, più uno o due contentini da dare, se necessario, preferibilmente dopo un pasto al cucchiaio oppure in tarda serata per favorire l’addormentamento, ecc. La bimba, però, deve stare seduta, deve avere raggiunto un buon controllo del capo e del tronco, deve avere imparato a girare la testa da un lato e dall’altro, altrimenti, se non avesse ancora raggiunto queste tappe evolutive, difficilmente si può pensare che abbia maturato una corretta deglutizione: deglutizione di cibi semi solidi, equilibrio del tronco e movimenti indipendenti del collo e della testa, infatti, maturano di pari passo ed è per questo che i pasti a cucchiaio devono iniziare quando il bambino è pronto per accettarli non solo come gusto diverso ma come modalità diversa di essere alimentato. La piccola non deve essere tenuta in braccio quando le si da la pappa. Per quanto riguarda la crescita mensile: nel secondo trimestre la velocità di crescita si riduce a due terzi di quanto lo stesso bambino cresceva nei tre mesi precedenti e quando l’allattamento è esclusivamente materno, sempre nei primi mesi, si può accettare anche un accrescimento di solo mezzo chilo al mese, così come sembra essere in media cresciuta la tua bimba, purchè vi sia sazietà e purché la crescita in lunghezza sia soddisfacente, come nel tuo caso. Ora però promettimi di mettere la bilancia in cantina, magari disponibile per un prossimo fratellino, chissà?

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