Problemi intestinali, gastroschisi e inizio dello svezzamento

 

Gentile dottoressa,

le premetto, ho una bambina di cinque mesi circa e pesa 4,5 kg ( si è’ poco) però poverina è nata affetta da gastroschisi e ha subito 6 interventi intestinali, quindi si può dire che abbia avuto l’intestino "a riposo" per tre mesi circa; infatti la mia bambina mangia regolarmente dall’inizio di febbraio, ossia da quando è stata canalizzata.

Adesso mangia 130 grammi a pasto per sei volte al giorno. Mi sono dilungata nella spiegazione per poterle porgere questa mia domanda: ora che la bambina ha cinque mesi, come posso iniziare lo svezzamento? Con quali cibi iniziare? Ho sentito parlare di cibi "predigeriti" ma non ho idea di cosa siano, la bambina beve Alfarè , proprio perché facilmente digeribile.

La ringrazio per la sua attenzione, e porgo cordiali saluti.

Immagino che la tua bimba sia seguita regolarmente da un gastroenterologo pediatra dopo tutti gli interventi subiti o comunque da una equipe che avrà già programmato la sua alimentazione mese per mese in base alle risposte del suo apparato gastrointestinale.

Io non ho sufficienti particolari degli interventi subiti per capire esattamente di quali restrizioni alimentari ha ancora bisogno la bimba, però, ad occhio e croce, penso che, all’avvicinarsi del sesto mese, possa iniziare ad arricchire il latte con un po’ di cereali, iniziando con crema di riso (un cucchiaino raso in una poppata, poi, dopo due o tre giorni, un cucchiaino raso in due delle sei poppate, poi, continuando in questo modo, in tutte le poppate), alternando, magari, la crema di riso con mais e tapioca e, soltanto verso la fine di questi passaggi, con biscotto granulato primi mesi senza glutine e senza uovo.

Il secondo cambiamento di alimentazione potrebbe essere la frutta omogeneizzata e sarebbe l’introduzione di cibi più consistenti e cremosi costituiti da sostanze di relativamente facile assimilazione.

Il terzo passo dovrebbe essere l’introduzione della prima pappa, costituita soltanto da brodo vegetale senza verdure passate aggiunte, farina di cereali precotti, gli stessi introdotti ormai da alcune settimane in piccole quantità nel latte, olio extra vergine di oliva alternato con olio di mais.

Dopo una decina di giorni si può iniziare il liofilizzato di carne di agnello o coniglio, prima mezza dose, poi uno intero, con queste aggiunte sempre distanziate tra loro di alcuni giorni o settimane in base alla capacità della bimba di assimilarle.

Dopo un mese dalla introduzione della prima pappa completa si potrà iniziare con la seconda pappa serale, simile alla precedente.

Dopo l’introduzione della prima pappa i pasti potrebbero diventare cinque, ma senza aumentare molto la quantità di ogni poppata e, a mio parere, dopo l’introduzione della seconda pappa serale si potrebbe cambiare il latte Alfaré con un latte adattato numero due, sempre con molta gradualità.

Però, ripeto, non essendo in grado di conoscere completamente la natura degli interventi che la piccola ha subito, non so i suoi problemi digestivi o le eventuali limitazioni alimentari che sarebbe opportuno mantenere.

Credo, comunque, che il frazionamento dei pasti dandone uno in più rispetto alla norma per l’età e preparandoli tutti meno abbondanti e piuttosto liquidi e omogeneizzati favorirebbe comunque sia la digestione che l’assimilazione ed è un po’ in questo modo che bisognerebbe muoversi.

I cibi predigeriti sono le farine lattee diastasate, quelle precotte, il latte contenente il lattosio predigerito dalla lattasi, in parte i liofilizzati, visto che si tratta di carni precotte le cui fibre sono state micronizzate industrialmente.

Le farine contenute nel biscotto granulato dovrebbero essere diastasate, quindi predigerite, altrimenti non si può parlare di cibo predigerito e, per quanto riguarda il latte, l’alfaré è un latte le cui proteine sono costituite da aminoacidi elementari, mentre un latte di proseguimento no, a meno che non si tratti di latte HA, cioè ipoallergenico.

Per dolcificare i cibi o le bevande bisognerebbe usare glucosio o destrosio, cioè zuccheri semplici e non saccarosio o fruttosio che sono due disaccaridi. La frutta contiene fruttosio, quindi un disaccaride e va iniziata quando si ha la certezza che la bambina sia in grado di metabolizzare questo disaccaride.

Anche il miele contiene fruttosio. Ma quando iniziare gli alimenti non predigeriti lo può dire soltanto il medico che conosce a fondo il problema della bimba.

Lo svezzamento, comunque, dovrebbe iniziare non prima del sesto mese, anche se la bimba, attualmente, non si alimenta con latte materno ed essere più graduale del normale.

Un caro saluto, Daniela

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