Buongiorno gentile dottoressa,
sono mamma di un bimbo di circa 2 mesi, nato a termine di 3.5 kg, lungo 53 cm, attualmente alimentato artificialmente, non per scelta. da subito ho notato gli stessi atteggiamenti del fratello in merito alla fame. le premetto che il papà è sempre stato vorace, fin da neonato, ed il bimbo attualmente mangia 5 pasti, regolandosi le quantità ma arrivando anche a 210 cc già da un mese. quando mangia dal bibe emette persino dei suoni simili ad un bacio a schiocco. lei immaginerà la quantità d’aria che si accumula con conseguenti colichette che lo accompagnano ormai durante tutta la giornata eccetto la notte. al controllo di un mese pesava 4.650 kg ed era lungo 56 cm, scarica regolarmente ogni 2 gg ma è molto nervoso. vorrei chiederle se ritiene sia il caso di cambiargli il foro della tettarella, passando ai 2 fori, visto che quando tira sembra insoddisfatto della quantità che scende, sbuffa, in realtà mi è difficile spiegarle l’atteggiamento…oppure lo trova controproducente. ma la questione principale è: quando posso iniziare ad introdurre le farine, la frutta e poi la prima pappa, data la sua voracità? leggevo che a qualcuno consigliava l’introduzione della farina anche al terzo mese compiuto. con quale modalità e in quali dosi? tenendo presente che i 6 mesi canonici corrisponderebbero ad una stagione calda.un’ultima domanda: quando si inizia a togliere il pasto della notte passando così ai 4 pasti?
la ringrazio per la sua attenzione ed il tempo che vorrà dedicare alla risposta
distinti saluti e buon lavoro.
Il tuo bimbo sta già correndo molto dal punto di vista dell’alimentazione e non deve essere troppo assecondato. La quantità di latte da dare nelle 24 ore deve essere stabilita in base al peso del bimbo e non in base alla quantità che riesce ad ingurgitare o che vorrebbe assumere. Puoi, al limite, stabilire di dargli 5 pasti anziché i 6 regolamentari del primo trimestre di vita, però, prima di tutto, indipendentemente dal peso raggiunto dal bimbo, non devi mai superare il litro di latte al giorno, poi ti dovresti regolare calcolando il 10% del peso del tuo bimbo e aggiungendo, visto che è vorace, al massimo 300 gr. Esempio: un lattante di 5 chili dovrebbe assumere nelle 24 ore 500 gr + 300 massimo, cioè 800 gr di latte al massimo nelle 24 ore, divisi come si vuole ma meglio frazionati in non meno di 5 pasti. Ogni eccedenza potrebbe provocare coliche. Calcolata in questo semplice modo la quantità da preparare per ogni poppata si dovrebbe fare in modo che il bimbo ingurgiti poca aria mentre succhia. Dovrebbe assumere una posizione semi seduta, avere la tettarella ben introdotta in bocca e il flusso del latte a biberon pieno rovesciato dovrebbe essere spontaneo e non provocato dallo sbattimento o dalla spremitura della tettarella e avvenire goccia a goccia e non a filetto continuo.
Detto ciò, l’aggiunta di cereali come crema di riso o di mais e tapioca, sarebbe bene iniziarla attorno al terzo mese compiuto, non prima. L’anticipo può essere giustificato dalla necessità di addensare il latte a causa di un reflusso fastidioso oppure anche dalla necessità di non superare certe quantità di latte complessive che, però, non riescono a saziare il bambino. Il latte arricchito con cereali diventa, così, più saziante o quantomeno sazia più a lungo e il bambino potrebbe accontentarsi di quantità di latte minori, più idonee alla sua età e al suo peso. Puoi certamente cambiare tettarella, però più fori avrà la tettarella e più facilmente il bimbo riuscirà a suchiare il latte meno si sentirà sazio a fine poppata, quindi bisogna trovare il giusto compromesso affinché non sia né troppo facile né troppo difficile per il piccolo nutrirsi adeguatamente. A metà poppata si può staccare per provocare il ruttino ed evitare che troppa aria raggiunga l’intestino, ma per i cereali sarebbe bene attendere almeno il compimento del terzo mese.