Raffreddore lungo e cortisonici

Buongiorno dottoressa,
è da sabato scorso che la mia piccolina di 9 mesi ha un bel raffreddore con catarro e un po’ di tosse, ha avuto la febbre a 38 solo domenica, fatta passare con supposta di tachipirina.
Il lunedi sono andata dal pediatra che mi ha fatto provare con l’aerosol ma la piccolina dopo 2 giorni non ne ha voluto più sapere e non essendo ancora passato né il raffreddore né tantomeno il catarro il pediatra mi ha prescritto il Bentelan e il Breva da prendere 3 volte al giorno.
Oggi sono 5 giorni e non mi sembra migliorata, non so più cosa fare.
Lei cosa mi consiglia? Il Bentelan che tipo di medicinale è? Non sarebbe meglio un antibiotico?
Un’altra domanda, la bambina è più di 15 giorni che non vuole più niente a merenda né frutta né yogurt, il pediatra mi ha detto che non è una macchina e quindi di assecondarla, ma è possibile e giusto soprattutto?
Grazie per la sua attenzione.
Cristina

Cara Cristina,
come puoi ben capire, senza poter visitare la bimba non posso assolutamente esprimere un parere sul dubbio se prescrivere o meno un antibiotico nell’ipotesi che la sindrome da raffreddamento della piccola si sia complicata con una infezione batterica; posso però dirti che, non essendo le infezioni virali curabili in nessun modo se non con dei generici sintomatici e non con dei farmaci curativi, esse, per forza di cose, durano più di quello che si vorrebbe, almeno una settimana, otto giorni.
I sintomi che fanno sospettare di essere in presenza di una complicazione batterica che necessiterebbe di terapia antibiotica non sono sempre agevoli da interpretare ma se si fa visitare la piccola ogni tre giorni finché non guarisce, essi possono forse sfuggire la prima volta ma non alla seconda visita.
Pertanto ti consiglio di fidarti della prescrizione del tuo pediatra e di non prendere iniziative che potrebbero rivelarsi inutili.
Il Bentelan è un cortisonico, betametasone per la precisione: è utilizzato come farmaco antinfiammatorio e antiedemigeno per ridurre la flogosi bronchiale.
Il Breva, invece, è l’associazione di due farmaci che hanno la stessa azione broncodilatatrice: uno è il salbutamolo, un antagonista di alcuni recettori chiamati beta2 presenti sulla mucosa dell’albero bronchiale che hanno la funzione di restringere il calibro dei bronchi e il secondo è l’ipratropio, un farmaco anticolinergico anch’esso broncodilatatore, antagonista dell’acetilcolina, sostanza con lo stesso effetto broncocostrittore dei recettori beta2.
I due farmaci si associano perché il primo, il salbutamolo, ha un effetto immediato ma di brevissima durata, mentre il secondo ha un effetto che inizia più lentamente ma si mantiene più a lungo nel tempo permettendo così un minor numero di somministrazioni giornaliere del farmaco stesso.
Associare cortisone e broncodilatatore significa mantenere i bronchi più aperti e meno infiammati e migliorare quindi la respirazione della piccola.
Nessuno dei due farmaci è, comunque, un curativo ed entrambe vanno sospesi gradatamente dal momento che la sintomatologia respiratoria inizia a migliorare.
Quanto alla inappetenza, finché stanno male e soprattutto, come in questo caso, finché respirano male, nessuno si può illudere che vi sia un rimedio per aumentare l’appetito dei bimbi: deve passare la malattia e nel frattempo chi accudisce il bimbo deve avere cura di farlo bere molto per evitare che febbre e polipnea (respiro più frequente) disidratino troppo il piccolo.
L’appetito tornerà quando la bimba sarà guarita e anche se nel frattempo non fosse cresciuta o addirittura fosse dimagrita, nulla di grave: saprà riprendersi alla grande in breve tempo. Io consiglio comunque pasti molto leggeri, frazionati e frequenti, facili da assumere, cioè biberon di latte e biscotti e succhi di frutta se la pappa col cucchiaio affatica troppo la bimba.
Un caro saluto,
Daniela

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