Buongiorno dottoressa,
sono una neomamma di un bimbo di quasi sette mesi al quale è stata diagnosticata una esofagite da reflusso all’incirca due mesi fa.
La mia pediatra mi ha prescritto una terapia con Ranidil 2 mg due volte al giorno mezz’ora prima del pasto e devo dire che i pianti disperati sono miracolosamente spariti.
Al controllo successivo, visto che il bimbo stava meglio ed era cresciuto bene, mi ha detto di somministrarlo solo la sera per altri dieci giorni e poi di usarlo solo al bisogno.
Il bambino ha iniziato di nuovo ad avere dei piccoli attacchi con la comparsa di nuovi sintomi da reflusso (apnea e tosse), perciò siamo ritornati alla precedente somministrazione cercando di ridurlo a piccole dosi. Ora sono due mesi che è in cura e mi chiedo quando verrà il momento di smettere e soprattutto se un lungo periodo di trattamento con questo farmaco può avere ripercussioni in futuro.
Grazie e complimenti
Con l’ulteriore crescita del bimbo, con la sua postura più a lungo eretta o in piedi, con l’assunzione di pasti sempre più solidi, il problema, lentamente, migliorerà.
Intanto continua pure il Ranidil cercando di somministrarlo a cicli e, nei periodi in cui tenterai di ridurlo, sostituendo, magari, la dose che non dai, con Gaviscon o altri farmaci gastroprotettori. Qualora non fosse possibile, invece, sospendere o ridurre periodicamente il Ranidil, ti suggerirei una ph-metria transesofagea o altre indagini per capire meglio la situazione gastrica del bimbo. Nel latte puoi aggiungere regolarmente degli addensanti come la crema di riso o l’amido di mais, le pappe possono essere più dense e il pomeriggio, se non dai più il latte tuo, potresti iniziare con uno yogurt che a parità di volume (più scarso rispetto ad un biberon di latte) ha un maggior contenuto nutrizionale: ma questo fra un po’.
Continua con pasti non troppo abbondanti e frequenti, con la terapia posturale e con quella farmacologica che sta dando buoni risultati.
Un caro saluto,
Daniela