Reflusso che non passa

Giulia è nata di 29 settimane peso 920gr. Ora ha 5 mesi e mezzo di età corretta e quasi 8 di età anagrafica. Soffre RGE(fatta ecografia, no phmetria) e mangia da sempre con aptamil 1. I sintomi inizialmente (intorno ai 2/3 mesi) erano irritabilità, pianto durante e dopo i pasti,come se avesse fame ma non riuscisse ad inghiottire, scuotimento della testa, deglutizione ripetuta subito dopo la fine della poppata, rigurgiti abbondanti anche dopo diverse ore dalla fine del pasto, ruttini e singhiozzo. Succedeva solo di giorno. La notte mangiava tranquillamente e senza rigurgitare  e senza avere difficoltà nella deglutizione. Il gastroenterologo ci ha segnato il ranidil ed il gastrotuss baby. Il miglioramento è stato temporaneo, poi i problemi sono ricominciati. Siamo passati al lucen 1/4, 2 volte più gastrotuss baby. Addensiamo il latte con crema di riso. Oggi a due mesi dall’inizio della cura con il lucen, riesce a mangiare senza pianti, se non sporadicamente, ma continua a rigurgitare, e a differenza di prima ora ha difficoltà soprattutto nella poppata pomeridiana e in quella notturna. Solo nel pomeriggio rigurgita a getto, se si addormenta dopo circa un’ora dalla fine della poppata si sveglia urlando e deglutisce ripetutamente. Ho provato anche a darle dell’acqua. Il pediatra della TIN dell’ospedale dove è nata e che la segue, ci ha suggerito di modificare il latte, di passare ad un idrolisato spinto e di sospendere il lucen (preso per troppo tempo). Ho iniziato lo svezzamento con pappina alle 12.00 e poco ma rigurgita anche quella. Abbiamo cambiato il latte, ora prende pregomin as con biscotto, per aiutarla nel gusto. La problematica della poppata pomeridiana sussiste, i rigurgiti ci sono sempre in quantità ridotta ma ci sono, e sempre dopo circa un ora un ora e mezza si sveglia piangendo perché le torna su. Anche la notte si agita dopo mangiato, di meno ma continua ad agitarsi, mentre di giorno non rigurgita e non ha problemi nella digestione. La mia sensazione è che dopo una settimana di idrolisato, i sintomi si siano attenuati ma il reflusso continua… No so più cosa fare.  Infine per completare il quadro, Giulia è una bimba molto attiva, fa molto movimento con le gambine, e credo che durante la digestione questo non aiuti. E’ cresciuta di circa 3,1 kg in 5 mesi e 10 giorni. Grazie per qualunque consiglio possiate darmi. Cordiali saluti.

 

Il problema del reflusso gastro-esofageo, o meglio, dell’esofagite da reflusso, è comune a moltissimi lattanti e ancora più frequente nei prematuri. Riconosce come causa principale l’immaturità funzionale del cardias, cioè d quell’anello muscolare posto alla giunzione tra esofago e stomaco che, contraendosi, impedisce la risalita in esofago dei succhi gastrici e di quanto contenuto nello stomaco. Per curare o quantomeno attenuare i sintomi di un semplice reflusso non accompagnato da infiammazione dolorosa della mucosa esofagea, quindi, non ci sono farmaci particolari se non, al limite, i procinetici che favoriscono e accelerano lo svuotamento gastrico dopo i pasti riducendo così l’entità e la persistenza dei reflussi dopo i pasti. Quando la malattia da reflusso è ormai conclamata, cioè quando è presente l’esofagite da reflusso, non resta altro da fare che somministrare antiacidi come ranidil o lucen o simili, associati o meno agli alginati come il gastrotuss dopo i pasti. Addensare le poppate con amidi può essere un aiuto ma è soprattutto il passaggio da una alimentazione liquida somministrata con il biberon ad una alimentazione semisolida somministrata con il cucchiaio in posizione seduta a ridurre i reflussi. Anche quando vi è una intolleranza al latte artificiale si può verificare un aumento dell’acidità dei succhi gastrici con conseguente peggioramento dei reflussi e dell’esofagite. Pertanto, spesso, si consiglia un latte ipoallergenico o un idrolisato spinto come nel tuo caso, sempre, comunque, associato ad un addensante. Che fare allora? Il mio parere sarebbe quello di riprendere il lucen associato al gastrotuss, di aumentare il numero dei pasti riducendo in proporzione il loro volume, ciuoè la loro quantità, seguire sempre tutti gli accorgimenti posturali – rialzo sotto il materasso a 30 gradi, alimentare la bimba in posizione verticale e tenerla seduta o in piedi per almeno 15-20 minuti dopo i pasti, ridurre al minimo i pasti al biberon preferendo, magari, la crema di riso a merenda, ridurre quanto più possibile i cibi contenenti grassi la sera, cioè il formaggino, il parmigiano in aggiunta alla pappa e via discorrendo perché aumentano il tempo di permanenza del cibo nello stomaco, richiedono uno sforzo maggiore di digestione e favoriscono di conseguenza i reflussi notturni, non dare nulla dopo cena o, al limite, qualora la piccola richiedesse da bere, dare solo acqua e a piccoli sorsi riproponendola dopo alcuni minuti per non dilatare lo stomaco. Qualora si ripetessero i vomiti a getto da una o più ore dopo i pasti, si potrebbe pensare di valutare la presenza di una ipertrofia del piloro con una semplice ecografia. Un altro accorgimento sarebbe quello di non dare mai la frutta dopo i pasti ma solo lontano dai pasti, cioè a metà mattina e a merenda. Gli antiacidi, cioè lucen, ranidil e simili, possono tranquillamente essere ripresi dopo un periodo di sospensione e la regola di non somministrarli continuativamente per periodi lunghi può essere bypassata in caso di necessità con periodi più lunghi di somministrazione e più brevi di sospensione. Il tempo farà il resto ma il reflusso, specie nei prematuri, può durare a lungo anche dopo il primo anno di vita. Difficile, comunque, riscontrarlo oltre il diciottesimo mese, nel tuo caso di età corretta.

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